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11/07/13

8. Antagonista. L'antagonista è il nemico che si oppone all'eroe e ostacola il compimento della missione.

Calogero si misi tutto nelle sacchette. Spostò  la cassetta. Aggiustò il comodino sotto alla finestra e si preparò per acchianare.
Non era semplice che macari che era più comodo ciarrivava sempre male al bordo della finestra. In compenso però ci fu la sorpresa che si accorse che non era necessario spaccari u vitru. Le due ante infatti erano unite da una specie di uncino e Calogero pigghiò subito il cacciavite e con un colpetto fici sautari tutto e la finestra come per incanto si rapiu.
"Bene" pinsò il caruso.Ora ci voleva solo lultimo sforzo. Darisi una spinta con le gambe e le braccia e sautari intra. "E comu finisci finisci"
Era con la testa già dentro quella stanza scurusa quando si sintiu tirari i peri. Preso dallo slancio non potti fare altro che cascari in mezzo alla strada. Rapiu locchi che ci faceva mali u culu che aveva sbattuto forte e anche la coscia destra accuminciava a doliri. Dopo i primi massaggi alzò gli occhi per capire megghiu. Davanti a lui cera du pezzo di medda di Luciano Sciaroto. U figghiu del vecchio portiere.
Calogero non laveva mai potuto sopportare. Suo padre era andato in pensione che ancora nessuno dei due era nato e listituto delle case popolari ciaveva lassato la casa dove stavano che tanto sera deciso che non serviva più un portiere per tutti quei palazzi. La madre di Calogero diceva che quello in fondo non sera comportato male in tutti quegli anni. Certo sera fatto qualche rattidduzzo con le cose che listituto ci dava per i condomini e in qualche casa ciaveva lasciato qualche ricordo e qualche sospiro ma insomma era gentile che invece so figghiu non si puteva sumbuttari.

"E' perchè è figghiu unico!"
"Ma quali o ma! Macari iu sugnu figghiu unico"
"E infatti..."

Calogero non ribatteva mai a quella risposta. Fatto sta però che ogni vota che si incontravano e succedeva spissu che avevano la stessa età fineva ca si pigghiavano a coppa.

"Chi stavi facennu?"
"Non su fatti to!"
"Sì invece. Ca chista non è a to casa"
"Senti Luciano lassami peddiri"
"E chista chi è?"

Dalle tasche cerano cascati tutti l'attrezzi e ora Luciano tineva tra le mani il tubetto che ciaveva dato Cettina.

"Macchiffai? Ta fai mettiri no culu?"
"Rammilla!"
"Talia. Talia... vuoi che te la spalmo io la pomatina?"

Calogero accuminciau a capiri qualcosa di quella crema che ciaveva dato a carusa. Ne aveva sentite tante di storie sui vizi del padre di lei. Eppure non ce la poteva dare vinta a quello. E poi cera il pallone da recuperare.

"Senti invece perchè non ma runi una mano?"

Luciano non se laspettava quellofferta che mai era successo che i due parlassero senza insultarsi. Accussì preso di contropiede nemmeno si accorse di dire di sì.
Un attimo dopo era là che prima ci faceva lo scalino con le mani per farlo acchianare e poi si faceva aiutare da Calogero a entrare.

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