Sa tacca a la corrent la perteghetta
la filovia la va
In d’on cantòn da la piazza Cavour
sott’a la lus al neon ona baldracca
la batt nervosa ol tacch.
(Poesie brianzole, 1962)
E sbatti casa casa comu spola,
arredda e-ffrisca: n cuocciu ri crugnola
sì, na iurnata i gghiugnu quannu u vientu
arrimisca laura
e-ddo cielu cari u frummientu.
(Janiattini, 1968)
Antonino Uccello nasce a Canicattini l'11 Settembre 1922. Compie gli studi magistrali a Noto, dove pubblica i primi versi di poesia.
Nel 1959 pubblica per i tipi di Vanni Scheiwiller Canti del Val di Noto, che segnano il suo progressivo orientarsi verso la ricerca etno-antropologica. Sotto la spinta dello studio della poesia popolare e di una serie di rilevamenti sul campo per conto dell’Accademia di Santa Cecilia e del Centro Nazionale Studi Musica Popolare di Roma, ma soprattutto con l’affinamento degli strumenti critici a seguito della lettura dei “Quaderni dal Carcere” di A. Gramsci, esce il primo vero studio di taglio antropologico, anche se ancora una volta orientato allo studio della letteratura popolare, Risorgimento e società nei canti popolari siciliani (1962, ristampato nel 1978): sorta di antistoria del Risorgimento italiano. Nel frattempo (1960) Uccello ha posto fine alla permanenza nel Nord Italia e ritorna nella sua Palazzolo, dove acquista un antico palazzo (Palazzo Ferla, sec. XVIII). Qui trasporta quegli oggetti raccolti nell’area iblea in attesa di una definitiva sistemazione. Nel 1965 pubblica un altro studio di poesia popolare Carcere e mafia nei canti popolari siciliani, libro che suscitò una ridda di polemiche per il tema trattato e in quanto si collocava fra quegli studi che presentavano un diverso volto del Risorgimento italiano: quello visto attraverso l’ottica dei vinti. Coerente agli allora prevalenti interessi negli studi demologici orientati verso la letteratura e l’arte popolare pubblica il volume Pitture su vetro del popolo siciliano (1968). Gli anni che seguono immediatamente sono impiegati da Uccello nella realizzazione del suo “capolavoro”: la Casa-museo di Palazzolo, inaugurata nel 1971. Da questo momento la ricerca di Uccello si precisa impegnandosi nello studio dei diversi aspetti della cultura popolare, soprattutto contadina: escono in rapida successione La casa museo di Palazzolo Acreide (1972), La civiltà del legno in Sicilia (1973), dedicato all’arte lignea dei pastori e alla cultura contadina iblea, Amore e matrimonio nella vita del popolo siciliano (1976), Tessitura popolare in Sicilia (1978), Pani e dolci di Sicilia (1978), Il presepe popolare in Sicilia (1979), Bovari pecorai e curatuli. Cultura casearia in Sicilia (uscito postumo nel 1980 e pubblicato dagli Amici). Uccello muore il 29 Ottobre 1979. E’ sepolto a Canicattini Bagni.
Poesie e testi tratti da: La Casa-museo di Antonino Uccello