Se si prendono sul serio le ambizioni totalitarie e non ci si lascia ingannare dall'affermazione del buon senso che si tratta di utopie irrealizzabili, ci si accorge che la società di morenti instaurata nei campi è l'unica forma di società in cui sia possibile impadronirsi interamente dell'uomo.
Quelli che aspirano al dominio totale devono liquidare ogni spontaneità, quale la mera esistenza dell'individualità continuerebbe a generare, e colpirla nelle sue manifestazioni più private, per quanto apolitiche e innocue queste possano sembrare.
Il cane di Pavlov, l’esemplare umano ridotto alle reazioni più elementari, eliminabile o sostituibile in qualsiasi momento con altri fasci di reazioni che si comportano in modo identico, è il «cittadino» modello di uno stato totalitario, un cittadino che può essere prodotto solo imperfettamente fuori dei campi”.
"La poesia è scritta da qualcuno che non è lo scrittore a qualcuno che non è il lettore" - Paul Valéry -
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14/10/11
Hannah Arendt (Linden, 14 ottobre 1906 – New York, 4 dicembre 1975)
09/11/08
L'immobilità delle montagne
[...] tutto è diventato mortale, tranne forse il cuore dell'uomo; l'immortalità non è più l'elemento in cui i mortali si muovono, anzi ha scelto il suo asilo vagabondo nel cuore stesso della mortalità. Le cose, le opere, i fatti, perfino le parole immortali (seppure gli uomini sappiano ancora eternare, quasi reificandolo, il ricordo custodito nel loro cuore), non hanno più una patria; perché il mondo e la natura sono mortali, e perché le cose fatte dall'uomo, una volta venute in essere, partecipano del destino di tutti gli esseri: fin dal momento in cui nascono cominciano a morire.[pag.73]
28/09/08
La necessità del pensare
Tuttavia anche il non pensare, che sembra essere una situazione tanto raccomandabile in campo politico e morale, comporta i suoi rischi. Corazzando la gente contro i rischi dell'analisi, li abitua ad accettare immediatamente qualunque regola di condotta vigente in un dato tempo e in una data società. Ciò a cui la gente è abituata, allora, non è tanto il contenuto delle leggi, la cui analisi approfondita desterebbe delle perplessità, quanto il possesso di regole sotto cui sussumere particolari. In altre parole, essi sono abituati a non prendere mai decisioni. Chiunque, per qualsivoglia ragione o scopo, volesse abolire vecchi "valori" o virtù, non incontrerà difficoltà solo che gli si offrisse un nuovo codice, e non avrebbe bisogno né di forza né di persuasione - di nessuna prova sulla superiorità dei nuovi valori rispetto ai vecchi - per rafforzarlo. Quanto più gli uomini rispettavano il vecchio codice, tanto più appassionatamente si abitueranno al nuovo; la facilità con cui tali rovesciamenti avvengono in date circostanze suggerisce in realtà che tutti dormano quando avvengono.
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