[...] tutto è diventato mortale, tranne forse il cuore dell'uomo; l'immortalità non è più l'elemento in cui i mortali si muovono, anzi ha scelto il suo asilo vagabondo nel cuore stesso della mortalità. Le cose, le opere, i fatti, perfino le parole immortali (seppure gli uomini sappiano ancora eternare, quasi reificandolo, il ricordo custodito nel loro cuore), non hanno più una patria; perché il mondo e la natura sono mortali, e perché le cose fatte dall'uomo, una volta venute in essere, partecipano del destino di tutti gli esseri: fin dal momento in cui nascono cominciano a morire.[pag.73]
"La poesia è scritta da qualcuno che non è lo scrittore a qualcuno che non è il lettore" - Paul Valéry -
09/11/08
L'immobilità delle montagne
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Grande Arendt...Ciao, Giulia
RispondiEliminaConcordo Giulia :-)
RispondiEliminaha!
RispondiEliminae dove lo metti il "lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine"...
NB.non è assolutamente ode alla vita e probabile che non l'ha scritta neppure neruda...
bene, se hannah dice che si muore giorno x giorno anche costruendo o dormendo...
Che ci siano dimensioni del morire lentamente, laudate o cagionevoli?
Hanna, esserci staccati dalla favola dell'immortalità è già un vivere più intensamente :-)
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