Un telo di pessimo gusto a ricoprire il divano. Cuscini su cui poggiare, forse comodamente, la testa. Quasi casualmente uno di essi è posto accanto al volto di Chloe . Reca impresso il simbolo della saggezza del Tao.
Poi il suo volto. Un volto in attesa, paziente, colmo d'assenza e d'armonia. Nessun segno di sofferenza su di esso, su tutto il corpo.
Gli occhi sicuri attendono che tutto sia finito, sembrano scrutarti curiosi. A poco a poco, ci si accorge che sono essi a reclamare da te ogni attenzione, ogni fremito. Solo allora si dilegua l'apparente centralità della sodomia raffigurata, dell'uomo ritratto non resta nulla, forse solo l'evidente disequilibrio, e sui quei muscoli, su quelle mani che aiutano l'obiettivo a fissare un presunto possesso, lo sguardo passa distratto.
C'è solo Chloe: il suo rilassato, impalpabile, sfidarti.