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01/12/13

Rosa Parks ed Enzo Del Re

Rapporto di Polizia sull'arresto di Rosa Parks
Chissà se Rosa Parks era consapevole, quel primo dicembre del 1955, di compiere un gesto rivoluzionario, carico di dignità, di desideri di uguaglianza e libertà, certo non poteva prevedere il boicottaggio, da parte della popolazione afro-americana, dei mezzi pubblici di Montgomery durato 381 giorni e forse neppure la decisione della Corte Suprema, presa l’anno seguente, di bollare come incostituzionale la segregazione razziale sui mezzi pubblici dell’Alabama.
Forse, più semplicemente, Rosa Parks era veramente stanca, dopo la giornata di lavoro, e deve aver pensato che la fatica non ha razza e non ha colore,  che la stanchezza dei neri è uguale alla stanchezza dei bianchi e allora ha compiuto un gesto semplice e spontaneo: non si è alzata dal posto che aveva occupato.[...]
Fonte testo: Sciura Pina


comunque,  per giustificare il titolo...


07/06/11

Enzo Del Re (Mola di Bari, 24 gennaio 1944 – Mola di Bari, 7 Giugno 2011)


Enzo del Re è anche uno che non ha smentito quello che per anni ha cantato nelle sue canzoni. L’ho incontrato stamattina, sempre lì, al solito posto sul lungo viale che ospita il mercato del paese. Solito stile: lunga barba brizzolata, una camicia azzurra con un gilet di jeans, seduto su una sedia a chiacchierare con uno dei suoi amici, o un passante. Il suo banchetto è sempre il solito, piccolo, coperto di un telo bianco e di musicassette e biglietti che riportano le sue canzoni accanto ad un’immagine di Mola di Bari vista da "L’acqua di Cristo", la zona che sta di fronte al Cimitero. Rispetto all’ultima volta che l’ho visto, si è arricchito di cd... Mi fermo a parlargli, e parte il racconto di quando Dario Fo parlava di mafia alla RAI, delle sue lotte per mantenere la propria libertà artistica e, forse più banalmente, di parola. Mi racconta di quando Guido Chiesa andò a cercarlo lì, al mercato, per chiedergli di mettere "Lavorare con Lentezza" nel suo film. "E quella canzone diventò poi la sigla di Radio Alice, nel ’69..." Me lo dice con orgoglio, ma anche un pò sottovoce, un pò come quelle comari che si avvicinano e ti dicono "ma lo sai che cosa è successo...." E’ un molese, Enzo del Re. E’ uno stravolgimentologo come si definisce parlando dei suoi studi sul dialetto locale e l’italiano... E’ un’artista, come si definisce guardandosi intorno un pò perso... E’ un comunista, come lo definiscono i molesi che lo hanno conosciuto nel ’68. E’ uno che sta lì, con il suo banchetto carico di musicassette e pochi cd, che gli si illuminano gli occhi se gli chiedi l’origine di una parola dialettale, ma se non ti fermi e passi oltre, ti guarda indifferente forse pensando " Mola a questo mondo per me non c’è un altro paese più arretrato di te. Ma se tu in sogno mi vieni sento la gioia che si sparpaglia in corpo e mi accappona la pelle. Paese mio, paese mio è un’altra notte è un altro giorno che sto vivendo così."
Fonte:Enzo Del Re, uno che lavorava con lentezza

01/05/09

Primo Maggio




Lavorare con lentezza
senza fare alcuno sforzo
chi è veloce si fa male
e finisce in ospedale
in ospedale non c'è posto
e si può morire presto

Lavorare con lentezza
senza fare alcuno sforzo
la salute non ha prezzo,
quindi rallentare il ritmo
pausa pausa ritmo lento,
pausa pausa ritmo lento

sempre fuori dal motore,
vivere a rallentatore

Lavorare con lentezza
senza fare alcuno sforzo
ti saluto ti saluto,
ti saluto a pugno chiuso
nel mio pugno c'è la lotta
contro la nocività

Lavorare con lentezza
senza fare alcuno sforzo

Lavorare con lentezza
Lavorare con lentezza
Lavorare con lentezza
Lavorare con lentezza
Lavorare con lentezza

Enzo Del Re