Io non avrei creduto maiAutori: Cantacronache, Franco Fortini
che un giorno t'avrei vista senza gioia.
Tu non avresti mai creduto
che un giorno avrei vissuto senza te.
Nulla rimane eguale,
si muta il bene in male,
si muta il bianco in nero
ma quel che è stato vero sempre ritornerà.
Tutti gli amori cominciano bene:
l'amore di una donna,
l'amore di un lavoro,
e anche l'amore per la libertà.
Spesso gli amori finiscono male:
la donna resta sola
lavoro è servitù,
la libertà diventa una parola...
Ma non si perde più
quel che è stato vero
un anno un giorno:
altri nel mondo si vorranno bene,
altri lavoreranno senza pene,
altri vivranno in libertà.
Io non avrei creduto mai
di tornare la sera senza gioia.
Tu non avresti mai creduto
che il lavoro è venduto a chi non ha.
Nulla rimane uguale
si muta il bene in male,
si muta il verde in nero:
ma quel che stato vero sempre ritornerà.
Tutti gli amori cominciano bene:
l'amore di una donna,
l'amore di un lavoro,
e anche l'amore per la libertà.
Spesso gli amori finiscono male:
chi tanto amò va via
lavoro non c'è più
la libertà diventa una bugia...
Ma non si perde più
quel che è stato vero
un mese o un giorno:
altri nel mondo si vorranno bene,
altri lavoreranno senza pene,
altri vivranno in libertà.
Io non avrei creduto mai
di rivedere il popolo ingannato.
Tu non avresti mai creduto
che chi ci sfrutta insegni la virtù.
Nulla rimane eguale:
si muta il bene in male,
si muta il bianco in nero,
ma quel che è stato vero sempre ritornerà.
Tutti gli amori cominciano bene:
l'amore di una donna,
l'amore di un lavoro,
e anche l'amore per la libertà
Spesso gli amori finiscono male:
chi è amato non sa amare,
lavora chi tradì
la libertà è di chi la può comprare
Ma ricomincia qui,
quel che è stato vero
un nostro giorno.
Tanti nel mondo già si voglion bene,
tanti lavoran già senza più pene,
tanti già ridon nella libertà.
Musica: Sergio Liberovici