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05/03/17

Ho solo cinquant’anni


"Ho solo cinquant’anni. Se smetto di fumare e di bere, o piuttosto di bere e di fumare, potrei ancora scrivere un libro. Dei libri no, ma un libro solo forse sì. Sono convinto, Lucas, che ogni essere umano è nato per scrivere un libro, e per nient’altro. Un libro geniale o un libro mediocre, non importa, ma colui che non scriverà niente è un essere perduto, non ha fatto altro che passare sulla terra senza lasciare traccia. Se resto qui, non scriverò mai un libro."

10/09/10

Lawrence Ferlinghetti, Cosa è la poesia



Poesia è
notizie dalla frontiera
della coscienza

Poesia è
il grido che grideremmo
al risveglio in una selva oscura
nel mezzo del cammin
di nostra vita

Una poesia è uno specchio
che percorre una via alta
colma di delizie visive

Poesia è lamina luccicante
dell'immaginazione
deve risplendere
e quasi accecarti

Il sole che irraggia
nelle reti del mattino

È notti bianche e
bocche di desiderio

È fatta
di aloni in dissolvenza
in oceani di suoni

È battute di strada
di angeli e diavoli

È un divano ricolmo di cantanti ciechi
dimentichi dei loro bastoni

Una poesia deve levarsi all'estasi
in qualche punto tra parola e canto

Che canti una poesia
ti voli via
o è anatra morta
dall'anima di prosa

Poesia è anarchia dei sensi
che si fa senso

Poesia è tutto
quanto nato alato canta

Come un vaso di rose una poesia
non la si deve
spiegare

Poesia è una voce di dissenso
contro lo spreco di parole
e la pletora folle della stampa

È ciò che sta
fra le righe

È fatta
da sillabe di sogni

È grida lontane lontano
su una spiaggia al calar della notte

È un faro
che muove il suo megafono
al di sopra del mare

È una foto di Ma'
in reggiseno Woolworth
che guarda dal vetro
un giardino segreto

È un Arabo che trasporta
tappeti variopinti ed uccelliere
per le strade
in una grande metropoli

Una poesia la si può fare in casa
con ingredienti di tutti i giorni
Sta in una pagina sola
ma può riempire un mondo e
sta bene nella tasca di un cuore

Il poeta è un cantante di strada
che salva strade-gatte d'amore

Poesia è pensiero-cuscino
dopo un rapporto

È distillato di animali articolati
che si chiamano l'un l'altro
traverso un golfo immenso

È frammento pulsante
di vita interiore
musica senza collare

È dialogo
di statue nude

È suono d'estate nella pioggia
e di gente che ride
dietro persiane chiuse
al fondo di un vicolo di notte

È lampadina spoglia
di un hotel di vagabondi
che illumina nudità
della mente e del cuore

Lasciate che il poeta sia animale da canto
fattosi lenone
per un re d'anarchia

Poesia è
lirica intelligenza incomparabile
volta a significare
varietà cinquantasette di esperienza

Poesia è una casa alta di echi
di ogni voce che abbia detto mai
qualcosa di folle
o meraviglia

Poesia è un'incursione sovversiva
sull'obliata lingua
dell'inconscio collettivo

Poesia è vero canarino in una miniera di carbone
e noi sappiamo perchè l'uccello in gabbia canti

Poesia è l'ombra gettata dalle nostre
immaginazioni-lampione

È voce
della Quarta Persona Singolare

È voce
entro la voce della tartaruga

È faccia
dietro la la faccia della razza

Poesia è fatta di pensieri-notte
Se può strapparsi via dall'illusione
non sarà rinnegata
prima d'alba

Poesia si fa evaporando
la risata liquida della gioventù

Poesia è libro di luce nella notte
che disperde nuvole di inconsapevolezza

Ode il bisbiglio
di elefanti e vede
quanti angeli danzano
su una punta di spillo

È un ronzare un lamentarsi estatico
ridendo un sospirare all'alba
una risata soffice selvaggia

È Gestalt finale
dell'immaginazione

Sia poesia emozione
ritrovata in emozione

Le parole sono fossili viventi
Ricomponga il poeta la
fera feroce
e la faccia cantare

Grande è un poeta solo quanto il suo orecchio
peccato se di latta

Poesia è lotta continua
contro silenzio, esilio inganno

Il poeta è un baluardo sovversivo
alle soglie della città
che sfida costantemente
il nostro status quo

È maestro d'ontologia
che interroga costantemente la realtà
e la reinventa

Prepara drink
dai liquori insani
dell'immaginazione
e perpetuamente si stupisce
che nessuno barcolli

Dovrebbe essere oscuro imbonitore
alle tende dell'esistenza

Poesia è quanto si ode dai tombini
echi di fuga del fuoco di Dante

Poesia è religione
religione poesia

È il ronzio di falene
cerchio intorno alla fiamma

È una barca di legno ormeggiata nell'ombra
sotto un salice in lacrime
entro l'ansa di un fiume

Il poeta deve avere un grandangolo
sguarda un mondo ogni sguardo
e il concreto è più poetico

Poesia
non è tutta eroina cavalli e Rimbaud
È anche preghiere impotenti
di passeggeri d'aereo
cinture allacciate
per la discesa finale

Poesia è vero oggetto
di grande prosa

Dice l'indicibile
Pronuncia l'impronunciabile
sospiro del cuore

Ogni poesia una temporanea follia
e l'irreale è il più realistico

Sia poesia ancora
tocco ribelle
alle porte dell'ignoto

Una poesia è sua stessa Coney Island
della mente
proprio circo dell'anima
Far Rockaway del cuore

Lasciate che un nuovo lirismo
salvi il mondo da sé!


Lawrence Ferlinghetti, "Cos'è la poesia" (traduzione di Stefania Benini)

28/08/10

Dino Buzzati, da -Poema a fumetti-

 CHI FA DONDOLARE

IL COSO APPESO LÀ IN CIMA?

                 IL VENTO SE PERMETTETE

MA CHE COS'È? UN COMM UN CAV

UN PROF UN ING UN DOTT UN AVV?

E PERCHÉ MAI SI È IMPICCATO?

                 SIAMO NOI SIAMO NOI, COLPA NOSTRA

CHE LO ABBIAMO UMILIATO

CHE LO ABBIAMO SCHIFATO

CHE LO ABBIAMO...

             FACENDOGLI 

             CAPIRE CHE

ERA UN UOMO ANCHE LUI

COME NOI

COME VOI

COME TE

COME ME!

MA COME HAI FATTO SIGNORE SIGNORE

AD ATTACCARTI

IN CIMA AL PENNONE?

CON UNA SCALA

O CON L'AMBIZIONE?

O A PORTARTI LASSÙ

È STATO IL FIDO BANCARIO?

NON È VERO. È STATO L'AMORE,

ANCHE I COMMENDA HANNO UN CUORE.


Dino Buzzati, da "Poema a fumetti"

27/08/10

Leonardo Sinisgalli, "Bianchina"

Bianchina la slava
seminapulci, la zingara
ha figliato nella legnaia.
Porta i cuccioli appresso
raminga per amore
di libertà. Rifiuta
il latte, ruba
per non mendicare,
ringhia per non farsi
lisciare.



Leonardo Sinisgalli da "Mosche in bottiglia"

26/08/10

Harold Norse, "Non raccomanderei l'Amore"

ho sentito la testa trafitta
da una corona di spine ma ho scherzato e ho pigliato la metro
mi sono sprofondato nei cessi della scuola a masturbarmi
scrivendo segretamente
d'inferno e adolescenza
perché ero "diverso"
il primo e l'ultimo della mia razza
soffocando sensazioni acute
nelle piscine e negli spogliatoi
drogato di labbra e genitali
ammattito per le chiappe
ammirate da Whitman e Lorca
da Catullo da Marlowe
e Michelangelo
e Socrate


e ho scritto: Amici,
se ci tenete a sopravvivere
non vi raccomanderei
l'Amore


Harold Norse da "Beat Generation"

25/08/10

Per lei

Per lei voglio rime chiare,
usuali: in -are.
Rime magari vietate,
ma aperte: ventilate.
Rime coi suoni fini
(di mare) dei suoi orecchini.
O che abbiano, coralline,
le tinte delle sue collanine.
Rime che a distanza
(Annina era così schietta)
conservino l'eleganza
povera, ma altrettanto netta.
Rime che non siano labili,
anche se orecchiabili.
Rime non crepuscolari,
ma verdi, elementari.

Giorgio Caproni da "Il seme del piangere"

24/08/10

Mario Luzi, "La notte lava la mente"

La notte lava la mente.

Poco dopo si è qui come sai bene,
fila d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo, chi quasi in catene.


Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita, figge un punto.
Raramente qualche gabbiano appare.


Mario Luzi da "Onore del vero" 

08/03/10

L'elogio del principiante

Invece voglio qui fare l'elogio dei principianti: ma non i principianti che già tengono d'occhio qualcuno e sperano che un critico prima o poi tenga d'occhio loro. Questi sono già sulla via dell'outsider, anche se in questo sistema sembra non si possa mai essere fuori davvero, ma ci sia solo un fuori di ciascuno rispetto ad un altro.
Faccio l'elogio dei principianti che si aggirano e non sanno che c'è una battaglia, non la vedono, non se ne interessano, non studiano la posizione altrui per sorpassarla. [...]
Un principiante non è un ignorante, è solo uno che ha una qualche urgenza di scrivere, per cui bada solo a quello che scrive, e prende su dalle forme linguistiche costituite quel che gli serve, così come prende le regole della sintassi e ci si attiene, oppure non ci si attiene, a seconda di come gli viene. E poi un principiante ogni volta che ricomincia, cioè quando gli prende l'uzzo o la smania di ricominciare (ad esempio ad appuntarsi per iscritto le idee), è sempre daccapo; perciò è un principiante; aver già scritto non gli serve molto, perchè ogni volta è un caso unico e nuovo, e se non sa più andare avanti non serve il mestiere, perchè non c'è mestiere, è come se fosse un povero bimbo al suo primo esercizio. Ma il principiante tendenzialmente dice solo la verità semplice, il che lo aiuta; non fa della letteratura. Che cosa fa? Parla. Solo che lo fa in solitudine e a puntate. La solitudine è una grande occasione, e anche il fatto di poter tornare al foglio o al computer. Che cosa sono in definitiva le sue? Sono fantasticazioni.


Ermanno Cavazzoni,  Il limbo delle  fantasticazioni, Quodlibet Compagnia Extra

23/08/09

Antonio Machado - 2 -

Sempre fuggitiva e sempre
vicino a me, in manto nero
mal coperta la sdegnosa
linea del pallido volto.
Non so dove vai, né dove
la tua vergine bellezza
cerca un letto nella notte.
Non so che sogni serrano
le tue palpebre, o chi tentò
il tuo letto inospitale

Frena il passo, bellezza
sdegnosa, frena il passo...

Vorrei baciare l'amaro,
il fiore delle tue labbra.


Antonio Machado, Poesie, Newton Compton, 1978

Antonio Machado - 1 -

foto di Antonio Machado sul blog Elettra Stamboulis

"A voi studenti è riservato un ruolo importante nella rivoluzione, giacchè ogni rivoluzione non è altro che una ribellione di giovani. Ed io ho avuto sempre un alto concetto di voi. Ho già detto altre volte che la scuola non potrà essere riformata e progredire in maniera efficace, senza la collaborazione degli studenti. Tantomeno ho ritenuto giusta la concezione dello studente apolitico. Voi studenti dovete fare politica, altrimenti la politica sarà fatta contro di voi."

Antonio Machado, Ahora, 1 Maggio 1937

16/08/09

"Ogni animale" ha detto finalmente "E' triste dopo il coito"

Il Cielo
quella notte distava soltanto la metà
alla lettura poetica
ad ascoltare le frasi bruciate
quando ho sentito che il poeta aveva
un'erezione in rima
e poi ha distolto gli occhi con uno
sguardo sperduto
"Ogni animale" ha detto finalmente
"E' triste dopo il coito"
Ma gli innamorati nella fila dietro
sembravano svagati
e felici

Lawrence Ferlinghetti, Beat Generation, Mondadori.

10/08/09

Amore, gioventù, lieti parole



Amore, gioventù, lieti parole,
cosa splende su voi e vi dissecca?
Resta un odore come merda secca
lungo le siepi cariche di sole.

Sandro Penna, Poesie, Garzanti.

09/07/09

Ribellarsi


Bisogna ribellarsi fintanto che si è al tempo, fintanto che ciò che subiamo non viene a tal punto interiorizzato e fatto nostro da sembrarci così e basta; bisogna espellerlo, creare un margine tra sè e la propria sofferenza, non permetterle di fagocitarci, di usare i nostri pronomi al nostro posto, non lasciarle dire "io"; bisogna ribellarsi sempre, ributtarla fuori, in faccia a chi ce la fa subire, sconfiggerla o farne un'arma tagliente [...]

Aldo Busi, Seminario sulla gioventù, Mondadori

01/07/09

Della stupidità - 2 -

La Prima Legge Fondamentale:
"Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione."
La Seconda Legge Fondamentale:
"La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona."
La Terza (ed aurea) Legge Fondamentale:
"Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita."
La Quarta Legge Fondamentale:
"Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore"
La Quinta Legge Fondamentale:
"La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista"
Corollario:
"Lo stupido è più pericoloso del bandito"

"[...] la frazione di gente stupida è una costante δ che non è influenzata da tempo, spazio, razza, classe o qualsiasi altra variabile storica o socio-culturale. Sarebbe un grave errore credere che il numero degli stupidi sia più elevato in una società in declino piuttosto che in una società in ascesa. Entrambe sono afflitte dalla stessa percentuale di stupidi.
[...] Che si consideri l'età classica, medievale, moderna o contemporanea, si rimane colpiti dal fatto che ogni paese in ascesa ha la sua inevitabile percentuale δ di persone stupide. Tuttavia un paese in ascesa ha anche una percentuale insolitamente alta di individui intelligenti che cercano di tenere la frazione δ sotto controllo, e che, nello stesso tempo, producono guadagni per se stessi e per gli altri membri della comunità sufficienti a rendere il progresso una certezza.
In un paese in declino, la percentuale di individui stupidi è sempre uguale a δ; tuttavia, nella restante popolazione, si nota, specialmente tra gli individui al potere, un'allarmante proliferazione di banditi con un'alta percentuale di stupidità e, fra quelli non al potere, una ugualmente allarmante crescita del numero degli sprovveduti. Tale cambiamento nella composizione della popolazione dei non stupidi, rafforza inevitabilmente il potere distruttivo della frazione δ degli stupidi e porta il Paese alla rovina.
Carlo Maria Cipolla, Allegro ma non troppo

14/01/09

quando invece abbiamo capito che il potere poteva essere una cosa che doveva essere distrutto per cambiare il nostro mondo

II.
CATALOGO BARUCHELLO DELLE FIGURE CONTIGUE
E PARALLELE ALLA SIGNORINA RICHMOND
Questi sono i nostri discorsi
questa è una casa dentro ci sono tutte
le fotografie di quello che succedeva
la fotografia di Duchamp con me a Bomarzo
una fotografia dei quadri degli anni
passati e cimiteri di uniformi
e questi personaggi tutti coperti
di parole di impressioni di Africa
c'è un grande cavallo e un piccolo
cavallo il grande cavallo legato
a questa storia il piccolo cavallo
che guarda dall'altra parte
il vecchio aeroplanino che si
chiama messaggero chimico
col carico di grano
e eau & gaz di Duchamp
questo intrico di stazioni di
rifornimento che cosa fai come
attività rispondeva mi sveglio
la mattina e poi ah ah respiro
tutto questo che diventa il delta
del Nilo la formazione della soluzione
dei problemi change
naturalmente tutto smontabile
come quello di che cosa è la pittura
come si inquadra il discorso del
la percezione e una parte del disegno
è dietro e non si vedrà mai più
ma si può smontarlo per vederlo
il problema di per sé di fare la
pittura non esiste il vero
problema è come farla insomma
questa invece è un'altra cosa
in memoria di un certo umore avuto leggendo
il discorso della sua morale alla rovescia
non mi ricordo più la storia com'è
che lui gli guarda sempre il cazzo
a quello senza una mano che si mette un
grappolo al posto del cazzo che quando
è buono glielo fa levare
questa idea del blu e del pantalone
è legata a quel mondo che è un mondo
tutto fatto di queste cose qua
riferimenti a fatti o cose della realtà
continuamente mescolati col sogno
con il recupero di un fatto culturale
loplop c'è sempre una donna
che lui ama e poi questa loplop viene fuori
e questa fuga di uccelli questi bambini
messi in fuga dall'usignolo
e una serie di fotografie sbiadite di sogni
che stavano nella stanza al mare
poi le ho tirate a sorte questo è
un congresso di PO e LC questa è
la torre del comando del circo di pietra
e allora le ho mescolate tutte
c'è culone occhiuto che è un'altra
storia poi dentro ci sono
questi indumenti ci sono gli anni
sessanta rivissuti minuto per minuto
il discorso dell'utopia che
l'utopia è discesa gradualmente
fino a dventare l'ideologia
poi è passata fino all'esaurimento
del discorso della pratica
che è questa trasformazione di questo
tipo di discorso delle immagini la
reintroduzione dell'utopia ad ogni costo
qui dentro ci ho messo uno
di quei candelotti che puzzava tanto
l'ho preso l'ho messo qui e poi l'ho
chiuso non c'era niente dentro
e poi l'ho tolto e poi oggi
te lo faccio sentire senti
come è impregnato è tremendo vero
in questi anni l'abbiamo respirato
tutti gli uccelli volavano verso ovest
alla ricerca di S. volavano volavano
volavano poi ne cade uno poi ne
cade un altro volano attraverso
il mare passano i continenti
e alla fine restano in trenta
e hanno girato tutto il mondo
e che alla fine si rendono conto
che non esiste l'uccello S.
che loro cercano che hanno
cercato sono loro l'uccello S.
sono loro l'uccello Richmond forse
questo è un altro è l'unione
di questa cosa qua che era stata fatta
con un suo significato di esorcismo
qua c'è un centimetro col quale
è stato fatto questo gioco
attaccato a questo uccello
qua ci sono gli alberi e poi c'è
la situazione in cui si muovevano
c'è sempre il cappello del carabiniere
questo pantalone che non so
esattamente che cos'è e messe
a asciugare queste cinque incarnazioni
e una macchina militare una specie di
carro armato di aeroplano il
capitano che si chiama la bistecca e ha
questo suo preparativo militare
che si riferisce al sogno
quello che rimane intanto
qua è questo brandello
un'attività di tipo difensivo
personale una strada per costruirsi
un linguaggio in una pittura simbolica
trasformata trasformando trasformati
tutto quello che abbiamo respirato
immagini riportate su altre immagini
su altre superfici che non è soltanto
l'operazione di tipo estetico o un
esperimento per riuscire a sopravvivere
un'arma per convincersi a essere vivo
ma una cosa più vicino al gioco
una cosa che può essere al limite
un fatto collettivo come per esempio
con i bambini possiamo dire
ci mettiamo insieme e facciamo tutti
un enorme quadro di figure ritagliate
una parte le ha ritagliate agnese
i due burocrati per esempio con la busta
rossa e questo incontro praticamente
armistiziale tra i sessi oppure qua
questo personaggio con alle spalle
una specie di coscienza piano
piano queste cose sono spoglie che lui
lascia una serie di cose attraverso
cui si passa l'espulsione degli anni
sessanta il limbo antipotere insomma
e c'è qui lo specchio per guardare
attraverso si vede quello che c'è dietro
una serie di cose attraverso cui si passa
cercando di amplificare il sintomo
come una persona mutilata si prude
il piede che non ha più da anni
mentre un piede cresce da un'altra parte
quando invece abbiamo capito
che il potere poteva essere una cosa
che doveva essere distrutto
per cambiare il nostro mondo
e qui c'è tutta la descrizione di come
l'abbiamo vista noi il pratone
qui dove era schierata la polizia
le fotoelettriche da una parte
i carabinieri da una parte le case
il giro che abbiamo fatto sullo
sterrato e dove hanno fatto le barricate
lì e lì dove c'erano i fiori
poi abbiamo parlato con la gente
poi siamo usciti attraverso la
carrozzeria che c'è lì e il camion
la posizione del camion rovesciato
nella pittura l'esplosione che ribalta
la pittura dall'altra parte dove guarda
l'altro uccello liberando figure
attraverso il gas attraversando la
non il gioco solamente ma finalmente
insieme trasformando tutte le volte
che abbiamo desiderato e l'esplosione e
le lotte i compagni le armi l'amore

 

12/12/08

Storie

Abbiamo bisogno di un intreccio, di un racconto che argini la nostra irrilevanza nel fluire delle cose.
[pag.22]

01/12/08

Contorni

A volte i semplici sono meno semplici di quanto pensano, e si fermano a guardare il mondo che rotola come una palla per tornare sempre al punto di partenza. I semplici lo sanno che si torna sempre lì, e risparmiano il carburante dell'esistenza per vivere più a lungo e soffrire di meno. Babbu Tidoru era uno di quei semplici complicati che riduceva tutto a poche cose: nascere, vivere, morire. La sua era la filosofia dell'indispensabile, del pane, formaggio e vino. Il resto, l'amore, il dolore, la gloria, la ricchezza, erano solo un contorno: il contorno al piatto della morte.
[pag.117]

09/11/08

L'immobilità delle montagne

[...] tutto è diventato mortale, tranne forse il cuore dell'uomo; l'immortalità non è più l'elemento in cui i mortali si muovono, anzi ha scelto il suo asilo vagabondo nel cuore stesso della mortalità. Le cose, le opere, i fatti, perfino le parole immortali (seppure gli uomini sappiano ancora eternare, quasi reificandolo, il ricordo custodito nel loro cuore), non hanno più una patria; perché il mondo e la natura sono mortali, e perché le cose fatte dall'uomo, una volta venute in essere, partecipano del destino di tutti gli esseri: fin dal momento in cui nascono cominciano a morire.
[pag.73]

04/10/08

L'acqua del Po

L'unica fatalità, l'unica tara che possa affliggere un gruppo umano e impedirgli di realizzare in pieno la propria natura, è quella di essere solo.
[...] il vero contributo delle culture non consiste nell'elenco delle loro invenzioni particolari, ma nello scarto differenziale che esse presentano fra di loro. Il senso di gratitudine e di umiltà che ogni membro di una data cultura può e deve provare verso tutte le altre è fondabile su una sola convinzione: che le altre culture sono diverse dalla sua, nella maniera più svariata; e ciò, anche se la natura ultima di tali differenze gli sfugge o se, nonostante tutti i suoi sforzi, riesce a penetrarla solo molto imperfettamente.


Claude Lévi-Strauss, Razza e Storia e altri studi di antropologia, Einaudi