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19/11/14

Postura y amor




"Talia ammia! Al momento di pattiri il destro è miso arreri e poi avanza comu su issi a fari una carizza. Solo dopo poi moviri il sinistro a farici compagnia che intanto la fimmina ti ha seguito allo specchio"
Il maestro ci sta finnenu la pacienzia.
Nenti da fare. E' troppo difficile. Cascai già quattru voti e dui invece ci acchianai supra i peri a me fimmina che Cuncittina ormai ciavi sulu vogghia di chiangiri.
Lei non lo fa però. E io ci soffro tanto. Chiossai ca su lu facissi. Perchè ci tiene tanto purazza. Che io lo saccio. Che mi ha convinto e non si vuole tirare indietro. Macari su si viri che sono un disastro.
Il fatto è che certo ammia mi piaci la musica. Mi piaci la danza. Ma sulu ad ascutarla e a virilla che altro lo sapevo già che non ero capace.
Ma Cuncittina! Cuncittina non ci potevo dire di no. Io sulu a taliarla avvolu.
Ecco è chista la verità.
Però ora lunica cosa ca sentu sono le sue minne appoggiate al mio petto e il suo respiro macari e non capisciu chiù nenti. Non sacciu chiù nenti.
Cheppoi ci sono tutti questi nomi tipo Baldosa oppue Ocho e i numeri macari che devo stare attento al due al cinque e all'otto che a mia mi pari di stare alla tombola invece che nella sala e mi cunfunnu.
Cuncettina finalmente ci rinuncia e niscemu fora e io non lo so cosa dire che lo so che lei c'è rimasta male. Tunnamu a casa in silenzio e poi lei si chiuri nella stanza che dice che ci fa mali a testa.
Io Cuncittina la conosco da due mesi.
E' stato ca chiuveva e lei era ferma alla fermata e io ci ho detto se voleva farimi compagnia sotto all'ombrello che lei non celaveva e io invece me ne ero portato dietro uno ca pareva ca vinneva frutta a fera. Lei ha accettato che sarà ca ci passi inoffensivo con la mia panza e la faccia di picciriddu. Fu accussì che accuminciamu a parrari. E passau lautobussu e poi unaltro e unaltro ancora e poi lei mi vasau che io non ci sarei riuscito mai a farici questa scortesia. Insomma dopo una simana ci rissi su vuleva veniri a me casa e abbiamo iniziato a stari insieme che non lho provata mai una felicità più bella.
Mi preparo un panino e massetto sul divano e dopo addumo la musica che mancu a farlo apposta parte una cumparsita.
Ti amo Cuncittina. Ti amo. E i piedi partono da soli e il panino abballa con me anche se non ce lha il tuo profumo. Mi furiu e chiudo locchi e cuntu i passi. Una vota e unaltra volta ancora.
Poi trovo le sue mani. A so iamma tra le mie. E locchi si rapunu di nuovo e il cuore. Macari.

17/11/14

Parole

Cadono silenziose,
chissà quanto impiegheranno a coprire il viale.

Qualcosa, qualcuno, a tratti
pare volerle sollevare
(una bici in corsa, tu, il cieco
suono di un segnale stradale).

Volano via, allora,
quasi fossero lucidi ciottoli
sul mare.

Attendo che tutto passi.
Chissà quanto, chissà quanto
a coprire il viale.


16/11/14

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