"La poesia è scritta da qualcuno che non è lo scrittore a qualcuno che non è il lettore" - Paul Valéry -
19/07/15
Waits, ice cream e palette
Fanno la strada in silenzio, ogni tanto lei poggia la sua guancia sulla spalla di lui. L’aria inizia a rinfrescarsi e loro ne approfittano per allungare il percorso fino ad arrivare a una gelateria dove si fermano. Lei lo aspetta su una panchina lì vicino e quando arriva subito gli domanda:
“Come mai ti sei fermato fuori a cena?”
Michele le porge il cono, yogurt e cannella, si gratta un po’ il naso poi si siede anche lui. Ha scelto di prendere una coppetta alla fragola.
“Ero con una donna” le dice concentrandosi sulla paletta che ha tra le dita. Raccoglie con precisione il gelato e poi si volta verso lei
“Ah!” Giulia cerca i suoi occhi, ma lui si è già girato.
“L’ho conosciuta in una bar e ci siamo nuovamente incontrati lì” Il gelato si scoglie subito scivolando dal piccolo cucchiaio di plastica.
“L’hai invitata tu?” Lei non ha smesso di fissarlo. Una goccia bianca le attraversa il dorso della mano. Giulia ci passa la lingua e poi lecca tutti i bordi del cono.
“No, te l’ho detto. Ci siamo incontrati lì” ripete Michele.
“Com’è?” Ora fissa in avanti senza un obiettivo preciso. Il gelato lentamente perde volume.
“Lei?” Michele pulisce la coppetta prima di alzarsi per gettarla in un cestino lì vicino.
“Chi se no?” Giulia porta le labbra sul cono succhiandolo leggermente.
“Insomma… una cinquantenne”
“Ti piace?” Le due frasi si sono quasi sovrapposte. E il loro sguardi, anche.
“È simpatica, sì”
“Ho capito…”
“Cosa?”
“Che è simpatica”
Le ultime frasi si sono inseguite come se nessuno dei due avesse avuto voglia di pronunciarle o udirle. Giulia finisce il gelato poi sbriciola tra le dita la punta del cono. Si rialzano dalla panchina e proseguono verso casa.
La stanza è caldissima. Michele apre la finestra e lascia lanche la porta d’ingresso semi accostata sperando in una piccola corrente d’aria. Giulia sì è tolta tutto e si è precipitata sotto la doccia, ne emerge poco dopo ancora gocciolante.
“Va meglio?” le chiede Michele inserendo Closing Time di Tom Waits. Lei non risponde, cerca tra le tracce del disco "Ice Cream Man" e poi lo abbraccia. Lui sente il suo corpo premere sul suo. Le sue labbra mordicchiargli il collo. Improvvisamente lei preme sulle sue spalle. Lo spinge sotto di lei. Cerca le sue labbra tra le gambe.
“Potrebbero sentirci, vederci” sussurra debolmente Michele, ma Giulia non gli dà retta.
«I'll be clickin' by your house about two forty-five
Sidewalk sundae strawberry surprise,
I got a cherry popsicle right on time
A big stick, mamma, that'll blow your mind
'Cause I'm the ice cream man, I'm a one-man band (yeah)
I'm the ice cream man, honey, I'll be good to you.
Baby, missed me in the alley, baby, don't you fret
Come back around and don't forget,
When you're tired and you're hungry and you want something cool,
Got something better than a swimming pool
'Cause I'm the ice cream man, I'm a one-man band
I'm the ice cream man, honey, I'll be good to you.
'Cause I'm the ice cream man, I'm a one-man band
I'm the ice cream man, honey, I'll be good to you.
See me coming, you ain't got no change
Don't worry baby, it can be arranged:
Show me you can smile, baby just for me
Fix you with a drumstick, I'll do it for free
'Cause I'm the ice cream man, I'm a one-man band
I'm the ice cream man, honey, I'll be good to you.
Be good to you, be good to you,
Good to you yeah, good to you yeah, good to you yeah, good to you yeah,
Good to you yeah, good to you, I'll be good to you, I'll be good to you...»
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