22/07/15

Penguin, costumi e pizze



Giulia gira tra gli scaffali in cerca di qualcosa che possa darle una emozione, un sussulto. Vede solo ciarpame e a nulla servono i gridolini di Graziana.
“Guarda non è fantastico?”
Ha in mano un bikini. Lo osserva quasi golosa a caccia di taglia e prezzo.
“Lo provo? Guarda! Costa veramente poco”
Giulia è già in direzione dei camerini, spera solo non ci sia troppa confusione, poi improvvisamente si volta:
“Forse è meglio prendere anche qualche altra cosa da provare”
“Sì, sì. Perché non vedi quel vestitino?”
“Quale? Quello con le righe?”
“Sì, sì. Provalo”
“No, non mi va. Perché invece non prendi anche quell’altro costume…”
“Quello intero?”
Giulia vede per un secondo l’amica intristirsi.
“Sì – le risponde - ma anche quell’altro, quello tutto rosso”
“Sì, sì. Hai ragione”
I camerini come prevedibile sono pieni. È solo il secondo giorno di saldi e tutti sono a caccia dell’affare dell’anno.
“Vai a vedere se trovi qualcosa per te. Io aspetto la fila qui”
Giulia non aspettava altro. Michele l’ha messa di cattivo umore. Forse non vuole solo confessare a se stessa di essere gelosa. Gira ancora senza realmente guardare nulla. Si ferma nel reparto dell’intimo e sfiora con le dita la lingerie più sexy. I pizzi, i reggiseni, i perizoma invisibili. È sicura che quella donna li indossi. È sicura che tra loro sia successo qualcosa. Non resterebbe da fare che chiedere, sorridere e andarsene, se è il caso. È già successo, lo ha già fatto come tradita e come traditrice, eppure sente che questa volta non è così. Cosa è Michele per lei? È proprio vero che lo ama? Non avrebbe mai voluto dire quella parola.
Si sono conosciuti nel più classico dei modi: amici, uscita, corteggiamento. Fa un passo indietro con i pensieri, in realtà si sono quasi ignorati per sei mesi e lei pensava che lui fosse solo uno dei tanti con cui sedersi a un tavolo o andare a una festa. Quando avevano parlato veramente per la prima volta era stato solo perché avevano scoperto di essere i soli a conoscere i Penguin Cafe Orchestra. In una pizzeria. Tra discorsi idioti e risate di circostanza. La volta successiva si erano baciati e poi avevano fatto l’amore. Doveva ammettere che le era piaciuto e anche parecchio, ma non aveva mai creduto potesse continuare. Non era possibile.
“Giulia! Giulia!”
Per fortuna non è molto lontana dai camerini, si è quasi dimenticata di Graziana. La raggiunge e solleva la tenda. Lei ha già indossato il bikini e ha il volto imbronciato.
“Guarda è un disastro! Guarda che rotoli che mi ritrovo! E se prendessi una taglia più grande?”
“Prova gli altri prima”
Giulia le sorride confortandola, aveva già immaginato la scena e anche quella successiva e la scelta finale obbligata: il costume intero.  



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