Arriva Agosto e, improvvisamente, a ogni angolo di strada trovo dei
lavori in corso. Si asfalta, si buca, si sistema il pavé... credo
che mi innervosirei parecchio se dovessi attraversare la città in
auto, ma non è il mio caso. Continuo a gironzolare quasi senza meta
a piedi. Parma alla fin fine è un paesotto un po’ cresciuto
nonostante la grandeur di una città ancora orfana di Maria Luigia.
Qui si arriva senza difficoltà da est a ovest, da nord a sud e, per
fortuna e civica oculatezza, quasi sempre in sicurezza.
I numerosi parchi
che capita di attraversare hanno pubblico e abitanti diversi. Non so
se tutto corrisponda a una dislocazione abitativa sedimentatasi per
nazionalità o solo l’affermarsi di una lenta tradizione, ma si
incontra il luogo popolato da filippini intenti a consumare pasti
collettivi, come quello in cui vedi conversare tra loro quasi
esclusivamente donne dell’est o quell'altro in cui torme di
ragazzi di colore giocano a pallone. Io approfitto della quiete
estiva per camminare con calma, per chiedermi, senza nessuna speranza
di risposta, che albero o fiore sia quello che attira la mia
attenzione.
In realtà però non
mi limito a questo, confesso che mi piace anche molto osservare le persone. Inventare vite e situazioni attorno alla gente che incontro.
Fantasticare senza ferire, senza paura di poter sbagliare. Credo che
in parte siano gli stessi meccanismi che attivo quando vengo preso
dalle pagine di un libro o forse è solo il riaffiorare del fanciullo
che si annoiava da solo in casa.
Non so perché ma ad Agosto ti pensavo in Sicilia a mangiare granite.
RispondiEliminaE' un anno "anomalo" questo :-)
EliminaHi thanks foor sharing this
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