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05/08/19

[Diario parmigiano] 5


Ho tagliato le foto del basilico per aromatizzare l’olio e le nuove piante, che ho messo alla finestra, lentamente stanno provando ad arrampicarsi su per la leggera grata che mi separa dal mondo. Ho anche fatto colazione al bar stamani, scambiando parole di viaggio con la proprietaria, e, appena entrato, il tabaccaio mi ha porto le sigarette senza chiedermi cosa volessi.
Ecco forse è in questo leggero scorrere delle cose, nel formarsi di piccole abitudini, nella ripetizione che rimane sempre nuova il senso.
Tornando verso casa mi sono accorto, a poche decine dal portone, di un altarino posto tra due palazzi. È parecchio alto rispetto al piano stradale, forse è per questo che mi era fin a ora sfuggito. È stato ritinteggiato, cosi come le mura delle case che lo inglobano, ed è più grande di quelli che solitamente osservo a Catania. È pulitissimo e vuoto, quasi fosse il ricordo del sacro incastonato nel reale o solo un reale che del sacro possiede, nascosta ai distratti, la struttura, il fiato.
Credo sia ora di prepararmi un nuovo caffè.

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