30/07/19

[Diario parmigiano] 3


I lavori proseguono veloci. I muratori hanno tutti accenti del sud Italia e si scambiano battute tra loro credendo, a torto, di non essere capiti. Sono parole salaci, sfottò divertiti.
All'ora di pausa arrivano pizze e birre. A portarle un ragazzo di colore, con la sua bici d’ordinanza. Nonostante il caldo non è affatto sudato. Consegna e scappa via, veloce. Non ho capito se avesse, con sé, altro da distribuire.
Qualcuno dei manovali rimane all'interno delle abitazioni in ristrutturazione, qualcun altro ne approfitta per spostarsi nella vicina piazza all'ombra striminzita di bassi palazzi, uno sceglie la piazzetta più isolata e assolata, quella accanto casa mia.
Lo sento parlare. Lui, immagino, seduto sulle lunghe panchine scrostate, io chino a scrivere accanto alla finestra.
Per qualche strano gioco di rimbalzi qui arrivano le voci delle persone che attraversano i dintorni, ma non i segnali delle compagnie telefoniche. Niente 2G, 3G, 4G... niente squilli inopportuni. Sarà un vendicarsi delle antiche mura o uno scherzo acustico dei vecchi costruttori.
L’uomo parla con la famiglia, mi pare. Racconta la giornata, quello che ha fatto, quello che gli rimane da fare. Credo siano le stesse parole di chiunque abbia dovuto abbandonare i propri affetti per poter lavorare. Quando finisce io sono già uscito per andare a prendere un caffè al bar. Lo vedo addentare con gusto un panino farcito con del crudo dal buon colore. Magari parlerà anche di questo quando tornerà a casa.

2 commenti:

  1. Forse lo racconterà dicendo che quel prosciutto era molto più buono di quello che mangia giù, e la famiglia ne sarà felice,almeno anche se lontano il buon cibo non gli è mancato 😘

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  2. Noi "terroni" conosciamo bene queste cose 😄

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