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28/07/19

[Diario parmigiano] 2


Oggi è domenica. Piove. 
La vecchia continua a urlare contro i suoi invisibili nemici e io non so bene se decidermi a pulire un po’ casa. 
Oggi non è passata la coppia che fa compagnia alle mie colazioni. Forse la pioggia o i locali chiusi.
Lui strascina un po’ i piedi, fatica a muoversi, ma dal tono, seppur stanco, della voce credo fosse un uomo abituato a comandare, a imporsi. È curatissimo nelle sue giacche di buona fattura, nel volto rinsecchito appena sbarbato. 
Lei è una trottolina canuta, zampetta tra lunghe gonne svolazzanti e sorrisi che sembrano non potersi spegnere. Lo rincuora quando gli è a fianco. Lo precede spesso, ma poi si volta a controllare e allora lo attende paziente. E però anche in quegli attimi non sta ferma, parla, gli chiede dolcemente, ogni mattina, cosa desideri al bar, gli ricorda le cose ancora da fare, i luoghi da raggiungere e ripete tutto più volte quasi a voler essere sicura di aver capito bene, di non sbagliare. Non credo che questo le serva veramente, credo, piuttosto, che lo faccia per lui.
Durante il breve tratto in cui mi è possibile osservarli vedo questo loro costante andamento a elastico. Due anime abituate ad attrarsi e respingersi. Due tortore, forse.
A volte mi è capitato di vedere il loro sguardo, anche. E me ne sono innamorato.

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