29/10/11

Le mirabolanti avventure del ragioniere Saladino (intersezioni 3)

Giorgio è tornato a uscire e io mi ritrovo spesso in silenzio sul balcone, ad attenderlo. Sulla strada hanno fissato un piccolo specchio convesso, mi piacerebbe un giorno scorgervi un lampo, un raggio a illuminarmi, ma forse non è possibile, non è probabile.

"Credo mi faccia paura, cioè inizialmente pensavo fosse solo un pover'uomo... la storia della moglie, la mancanza di figli, poi invece. Sa io credo che lui riesca a capire. "
"Riesca a capire cosa Borghetti?"
"Cosa? Non saprei dirle, insomma sì, è come se riuscisse a guardare e a vedere, ma aldilà, come se mi vivisezionasse, come se..."
"Cos'è? Una sorta di santone? Un illusionista? Mi meraviglio di lei Borghetti! Faccia quello che deve fare e non mi faccia pentire di averla scelta."
"Sì, sì, certo. La lista è già pronta, credo di poter iniziare subito."
"Bene! Direi che è tutto allora. Agisca Borghetti. Agisca!"
Già agisca, come se fosse semplice, come se fosse giusto. Non sono riuscito a confessargli di non aver inserito Saladino, anche se avrebbe dovuto essere uno dei primi, dei papabili. Già i papabili. Quelli giusti per essere allontanati, decentrati, licenziati. I papabili li chiamo lui, io.

Magari un giorno toccherà anche a me, ma mi sono preparato a questa evenienza. Tutto è a posto. Ogni cosa rimarrà protetta, sicura. Io, ci penso io. Non come quel ragioniere, non come quel Saladino con i suoi discorsi e il suo gatto. Idiota. A volte vorrei solo picchiarlo, ancora non riesco a capire perchè, ma vorrei afferrarlo e sbatterlo contro il muro fino a spaccargli il cranio. Idiota, idiota, idiota.
Io non sono così, io non picchio nessuno, non ho mai picchiato nessuno, eppure. 
A casa non riesco a parlare di lui, non parlo di nulla a casa che basta che io mi informi ogni tanto e porti del denaro e "Ciao, sto uscendo" e "Ciao dove andiamo questa domenica, questo natale, questa estate" che anche i figli ormai. Sono cresciuti loro e io inizio ad avere pure nostalgia di quelle noiosissime e inutili riunioni a scuola o dei compleanni con le madri in tiro a fare invidia o conquiste di poche sere. 
Cloe era una di quelle, solo che già sono passati dieci anni e si scopa e si ride ancora e sì con lei ho parlato di Saladino. "Mi sembra di vedere un film comico muto," mi ha confessato dopo avermi versato del vino " bevi questo però ora... è un Bardolino, la rivista dice che ha uno stile emozionante". Ho sorriso come solo con lei riesco a fare e poi abbiamo fatto l'amore, improvvisamente, con naturalezza, con desiderio. Tremavo, tremavamo come in un fotogramma bloccato.

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