"La poesia è scritta da qualcuno che non è lo scrittore a qualcuno che non è il lettore" - Paul Valéry -
08/01/17
Tirabusciò -04-
"Chi è?"
La voce che chiedeva arreri alla porta era arzilla e vivace.
"Sugnu iu, Za Sara"
"Io chi?"
Non fu facile convincerla. Di questi tempi nessuno ti rapi la porta di casa se non è più che sicuro ma alla fine cià fici lo stesso e lei mi fece entrare nella cucina. Sopra il tavolo c'erano tanti fogghi scicati dalle riviste con tante figure che solo dopo u capii che erano rebus.
"E allora? Mi hai detto che avevi bisogno di un aiuto!"
La vecchia indossava un cappuccio che le lasciava scummigghiata la fronte e un ciuffo di capelli ianchi come la neve. Sulle spalle ciaveva uno scialle di quelli fatti a mano tutto rosso come a certi quadri dell'opera della Carmen. Era sicca a Za Sara e curtulidda, eppure era come se invecchiando fosse scomparsa quella bruttezza che mi ricordavo.
"Sì è accussì. Za Sara vede io.. "
"E questa bottiglia? Cos’è?"
"Ecco è proprio per questo ca sugnu ca. Insomma è una cosa semplici. Accattai sta buttigghia che era in offerta e io poi ero curioso…"
"E' una buona cosa la curiosità. Ti capita spesso di essere curioso? Sai a dimenticare di esserlo si invecchia in fretta, e male. Anche se si vive cent’anni. Io ne ho visti tanti così. Alcuni erano addirittura ancora dei bambini quando avevano smesso di esserlo... anche se in realtà..."
"Cosa?"
"Anche se in realtà non si può mai fare a meno di esserlo. Ci si dimentica ecco… come quando si ripone qualcosa così bene da dimenticare poi di possederla"
"Ecco, a proposito di possesso, io..."
"L’hai portata per me quella bottiglia?"
"No, io veramente..."
"Bene, a me non è mai piaciuto il mirtillo"
"Ecco Za Sara io volevo chiederle..."
"Dimmi"
"Io volevo chiederle se lei per caso avissa avuto un tirabuscio..."
"Un cavatappi dici? Fammi pensare… ne avevo uno tempo fa ma credo di averlo regalato… a chi? Non mi ricordo a chi..."
"Ecco ammia mi manca e allora non posso aprire questa bottiglia"
"Potresti comprarlo"
"Nooo... eppoi se ne andrebbe tutto il risparmio fatto. No, preferisco regalarla allora"
"Sì, in effetti hai ragione. Fammi pensare, credo di poter ricordare… nel frattempo non è che sapresti dirmi cosa è questo?"
A Za Sara mi misi davanti un fogghiu e dentro a quello c'era in mezzo ad altri disegni questa foto di un pezzo di lignu curvo. Se non fosse stato accussi chinu poteva sembrare uno di quelli che tornano indietro, un bumerang ecco. Come a quello degli australiani. Però questo ciaveva due puttusa in cima e allora ammia mi vinni in mente subito la soluzione.
"È quello per i voi"
"Per i buoi dici?" ripeté la vecchia che non smetteva di fissarmi.
"Sì, si. Per tenerli"
"Un giogo, allora?"
"No, no Za Sara. Non è pi ghiucari"
A Za Sara arririu come a una carusidda.
"Sì, ho capito. Si chiama giogo. Com'è che non ho fatto a pensarci?"
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