"La poesia è scritta da qualcuno che non è lo scrittore a qualcuno che non è il lettore" - Paul Valéry -
29/12/13
Amleto - 3 -
La casa è tutta o scuru. Tino si alza dal divano e sciddica quasi che a terra cè ancora il suo vomito. Riesce per fortuna a tenersi a una sedia ma il rumore richiama gli altri che alzano la testa e lo guardano stupiti. Giacomo è ancora assittato con le carte nelle mani e non si capisce cosa sta facendo che di sicuro non si vede niente. Michele invece va ad alzare la tapparella e all'improvviso una lama di luce taglia la stanza e ci dà vita come se prima tutto fosse stato interrotto e ora partissi di nuovo il cinema. Carmelo che dormiva davanti alla televisioni astutata si susi. Urla:
"Chiffà nu facemu un cafè?"
Gli altri non rispondono ma non cè bisogno.
Tino si leva le scappe. Le controlla che quella di sinistra ciavi attaccati pezzi di pizza e muco ancora denso. Poi li abbia di lato. Pigghia uno straccio nella lavanderia per puliziare e si inginocchia che tutto è difficile. Gli altri invece accumenciano a furiare senza parlare e senza sapere bene quello che stanno facendo. Solo Concetto sembra un po' più sveglio e si lava la faccia nella pila e si mette il giubbotto e nesci che gli altri non capiscono ancora cosa sta succedendo ma non ci riciunu nenti che non ce ne hanno forza di parrari. Quando lui torna la cafittera da dodici ha appena iniziato a fiscari. Nelle mani ciavi una guantera con le raviole di ricotta appena sfornate che appena apre il pacco il ciauro di cannella riempie la stanza.
Stanno ancora mangiando quando suonano alla porta ma nessuno ha voglia di aprire. Carmelo alla fine si susi che è lui il padrone di casa e gli altri continuano come se niente fosse. La testa è un flipper impazzito e il corpo un palloncino sgonfio pieno di purtusa.
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non è purtusa con la "r"(buchi) ?
RispondiEliminaYes :-) vado a modificare :-)
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