10/12/13

Nubi pulviscolari di Andrea Pomella

"Ultimamente mi è capitato di leggere libri di racconti che vengono presentati come romanzi con la scusa che i racconti sono “legati tra loro da un filo sottile”, il timore è che se li presentassero per quello che sono, cioè per dei racconti, i lettori ne risulterebbero spaventati. Nel mondo dell’editoria dire “racconti” è come in politica pronunciare la parola “patrimoniale”. Perciò ci si attacca a quel filo sottile sperando che il lettore non si scoraggi dalla esasperante brevità delle storie. Ciò che risulta poco chiaro è che anche in una raccolta di racconti “puri” scritti da un qualsiasi autore esiste un filo sottile che unisce le storie, anche nel caso in cui le storie narrate non abbiano nulla in comune l’una con l’altra, né per ambientazione né per personaggi o temi ricorrenti, se non altro perché a scriverle è la stessa mano. La questione è che il racconto rilascia attorno a sé una nube pulviscolare molto più estesa di quanto non faccia il romanzo, il racconto agisce sul sottaciuto più che sul detto, e questa è la forza che lo rende facile alla connessione.[...]"

Fonte:  http://andreapomella.wordpress.com

3 commenti:

  1. Devo averlo già detto: io non amo i racconti, non amo leggerli e nemmeno scriverli. Lo faccio solo perché il mondo dei blog in cui, zoppicando, mi muovo, impone determinati limiti. Ma quei limiti li avverto come una gabbia, e non concordo col concetto di nube pulviscolare. Lo vedo più adatto al romanzo, che semina molto e permette di raccogliere di più. Trovo insomma il racconto un'espressione di frettolosità e avarizia, mentre il romanzo è una larga autostrada a infinite corsie, con svincoli e piazzole di sosta per tutti.
    Ciò non toglie che, per gli amici, abbia comunque la voglia e l'intenzione di continuare a scrivere *anche* racconti.
    Fine della pappardella e scusate l'abbondanza :)

    RispondiElimina
  2. Mi piace questo tuo non concordare, anche se, naturalmente, difendo il racconto... forse è solo uno dei tanti falsi problemi della letteratura :-)

    RispondiElimina
  3. Concordo che sia un falso problema :)

    RispondiElimina