mercoledì, gennaio 21, 2009

Lenin - Tesi di aprile -

Giunto a Pietrogrado nella notte del 3 aprile, naturalmente solo a mio nome e con le riserve dovute alla mia insufficiente preparazione, potevo presentare alla riunione del 4 aprile un rapporto sui compiti del proletariato rivoluzionario.
Il solo mezzo che avevo per agevolare il mio lavoro - e quello degli oppositori in buona fede - era quello di preparare delle tesi scritte. Ne ho dato lettura e ne ho trasmesso il testo al compagno Tsereteli. Le ho lette molto lentamente due volte: prima alla riunione dei bolscevichi e poi a quella dei bolscevichi e dei menscevichi.
Pubblico ora queste mie tesi personali, corredate soltanto con brevissime note esplicative, che ho esplicato assai più minuziosamente nel mio rapporto.

TESI

1. Nel nostro atteggiamento verso la guerra, che, da parte della Russia, anche sotto il nuovo governo di Lvov e soci, rimane incontestabilmente una guerra imperialistica di brigantaggio, in forza del carattere capitalistico di questo governo, non è ammissibile la benché minima concessione al "difensismo rivoluzionario".
Il proletariato cosciente può dare il suo consenso ad una guerra rivoluzionaria che giustifichi realmente il difensismo rivoluzionario solo alle seguenti condizioni: a) passaggio del potere al proletariato e agli strati più poveri dei contadini che si schierano dalla sua parte; b) rinuncia effettiva, e non verbale, a qualsiasi annessione; c) rottura completa ed effettiva con tutti gli interessi del capitale.
Data l'innegabile buona fede di larghi strati dei rappresentanti delle masse favorevoli al difensismo rivoluzionario, che accettano la guerra come una necessità e non per spirito di conquista, e poiché essi sono ingannati dalla borghesia, bisogna spiegar loro con particolare cura, ostinazione e pazienza, l'errore in cui cadono, svelando il capitale insolubile fra il capitale e la guerra imperialistica, dimostrando che è impossibile metter fine alla guerra con una pace veramente democratica, e non imposta con la forza, senza abbattere il capitale.
Organizzare la propaganda più ampia di questa posizione nell'esercito combattente.
Fraternizzare.

2. L'originalità dell'attuale momento in Russia consiste nel passaggio dalla prima fase della rivoluzione, che ha dato il potere alla borghesia a causa dell'insufficiente grado di coscienza e di organizzazione del proletariato, alla sua seconda fase, che deve dare il potere al proletariato e agli strati poveri dei contadini.
Questo passaggio è caratterizzato, anzitutto, dal massimo di possibilità legali (fra tutti i paesi belligeranti la Russia è oggi il paese più libero del mondo), inoltre, dall'assenza di violenza contro le masse, e infine, dall'inconsapevole fiducia delle masse nel governo dei capitalisti, che sono i peggiori nemici della pace, e del socialismo.
Questa situazione originale ci impone di saperci adattare alle condizioni particolari del lavoro di partito tra le grandi masse proletarie, che si sono appena ridestate alla vita politica.

3. Non appoggiare in alcun modo il Governo provvisorio, dimostrare la completa falsità di tutte le sue promesse, soprattutto di quelle concernenti la rinuncia alle annessioni. Smascherare questo governo, invece di "rivendicare" - ciò che è inammissibile e semina illusioni - che esso, governo di capitalisti, cessi di essere imperialistico.

4. Riconoscere che il nostro partito è in minoranza, e costituisce per ora un'esigua minoranza, nella maggior parte dei Soviet dei deputati operai, di fronte al blocco di tutti gli elementi opportunistici piccolo-borghesi, che sono soggetti all'influenza della borghesia e che estendono quest'influenza al proletariato: dai socialisti-popolari e dai socialisti-rivoluzionari fino al Comitato di organizzazione (Ckheidze, Tsereteli, ecc.), a Steklov, ecc. ecc.
Spiegare alle masse che i Soviet dei deputati operai sono l'unica forma possibile di governo rivoluzionario e che, pertanto, fino a che questo governo sarà sottomesso all'influenza della borghesia, il nostro compito potrà consistere soltanto nello spiegare alle masse in modo paziente, sistematico, perseverante, conforme ai loro bisogni pratici, agli errori della loro tattica.
Fino a che saremo in minoranza, svolgeremo un'opera di critica e di spiegazione degli errori, sostenendo in pari tempo la necessità del passaggio di tutto il potere statale ai Soviet dei deputati operai, perché le masse possano liberarsi dei loro errori sulla base dell'esperienza.

5. Niente repubblica parlamentare - ritornare ad essa dopo i Soviet dei deputati operai sarebbe un passo indietro - ma Repubblica dei Soviet di deputati degli operai, dei salariati agricoli e dei contadini in tutto il paese, dal basso in alto.
Sopprimere la polizia, l'esercito e il corpo dei funzionari.
Lo stipendio dei funzionari - tutti eleggibili e revocabili in qualsiasi momento - non deve superare il salario medio di un buon operaio.

6. Nel programma agrario spostare il centro di gravità sui Soviet dei deputati dei salariati agricoli.
Confiscare tutte le grandi proprietà fondiarie.
Nazionalizzare tutte le terre del paese e metterle a disposizione di Soviet locali di deputati dei salariati agricoli e dei contadini. Costituire i Soviet dei deputati dei contadini poveri. Fare di ogni grande tenuta (da 100 a 300 desiatine circa, secondo le condizioni locali, ecc. e su decisione degli organismi locali) un'azienda modello coltivata per conto della comunità e sottoposto al controllo dei Soviet dei deputati dei salariati agricoli.

7. Fusione immediata di tutte le banche del paese in un'unica banca nazionale, posta sotto il controllo dei Soviet dei deputati operai.

8. Il nostro compito immediato non è l'"instaurazione" del socialismo, ma, per ora, soltanto il passaggio al controllo della produzione sociale e della ripartizione dei prodotti da parte dei Soviet dei deputati operai.

9. Compiti del partito:

1. convocare immediatamente il congresso del partito;
2. modificare il programma del partito, principalmente:
1. sull'imperialismo e sulla guerra imperialistica;
2. sull'atteggiamento verso lo Stato e sulla nostra rivendicazione dello "Stato-Comune"
3. emendare il programma minimo, ormai invecchiato;
3. cambiare il nome del partito .

10. Rinnovare l'Internazionale.
Prendere l'iniziativa della creazione di un'Internazionale rivoluzionaria contro i socialsciovinisti e contro il "centro" .

Affinché il lettore capisca per quale motivo ho dovuto sottolineare come una rara eccezione il "caso" degli oppositori in buona fede, io invito a confrontare con queste tesi la seguente obiezione del signor Goldenberg: Lenin "ha issato la bandiera della guerra civile in seno alla socialdemcrazia rivoluzionaria" (citato nel n°5 dell'Edinstvo del signor Plekhanov).
Non è una perla?
Scrivo, leggo, ribadisco: "Data l'innegabile buona fede di larghi strati dei rappresentanti delle masse favorevoli al difensismo rivoluzionario... e poiché essi sono ingannati dalla borghesia, bisogna spiegar loro con particolare cura, ostinazione e pazienza, l'errore in cui cadono..."
Ma i signori della borghesia, che si dicono socialdemocratici e non sono né i larghi strati né i rappresentanti delle masse difensiste, riferiscono imperturbabili le mie opinioni in questa forma: "Ha issato (!) la bandiera (!) della guerra civile" (di cui non ho fatto parola nelle tesi o nel rapporto) "in seno (!!) alla socialdemocrazia rivoluzionaria...".
Che cos'è questa roba? Che differenza c'è tra questo e l'istigazione dei pogrom, tra questo e la Russkaia Volia?
Scrivo, leggo, ribadisco: "i Soviet dei deputati operai sono l'unica forma possibile di governo rivoluzionario e che, pertanto, fino a che questo governo sarà sottomesso all'influenza della borghesia, il nostro compito potrà consistere soltanto nello spiegare alle masse in modo paziente, sistematico, perseverante, conforme ai loro bisogni pratici, agli errori della loro tattica".
Ma gli oppositori di un certo tipo presentano le mie opinioni come un appello alla "guerra civile in seno alla socialdemocrazia rivoluzionaria"!!
Ho attaccato il Governo provvisorio perché non ha fissato un termine, né vicino né lontano, per la convocazione dell'Assemblea costituente, cavandosela con vuote promesse. Ho dimostrato che, senza i Soviet dei deputati degli operai e dei soldati, la convocazione dell'Assemblea costituente non è garantita e il suo complesso è impossibile.
E si pretende che io sia contrario alla più sollecita convocazione dell'Assemblea costituente!!
Direi che queste affermazioni sono "deliranti", se decenni di lotta politica non mi avessero insegnato a considerare la buona fede degli oppositori come una rara eccezione.
Il signor Plekhanov ha scritto nel suo giornale che il mio discorso è "delirante". Benissimo, signor Plekhanov! Ma guardate quanto siete malaccorto, maldestro e poco perspicace nella vostra polemica. Se per due ore ho detto cose deliranti, come mai centinaia di ascoltatori hanno tollerato il mio "delirio"? E poi perché il vostro giornale consacra un'intera colonna a questo delirio? Tutto questo zoppica, zoppica molto.
Certo, è molto più facile gridare, ingiurare, strepitare che tentar di esporre, chiarire, ricordare in che modo abbiano ragionato Marx ed Engels, nel 1871, nel 1872 e nel 1875, sull'esperienza della Comune di Parigi e sui caratteri dello Stato di cui il proletariato ha bisogno.
L'ex marxista signor Plekhanov, probabilmente, non vuole ricordarsi del marxismo.
Ho citato le parole di Rosa Luxemburg, che il 4 agosto 1914 definì la socialdemocrazia tedesca un "fetido cadavere". I signori Plekhanov, Goldenberg e soci "si sono risentiti"... per conto di chi? Per conto degli sciovinisti tedeschi, che sono stati chiamati sciovinisti!
Eccoli in un bell'imbroglio, poveri socialsciovinisti russi, socialisti a parole e sciovinisti nei fatti!

Scritto il 4 e 5 (17 e 18) aprile 1917
Pubblicato il 7 (20) aprile 1917 nella Pravda n° 26
Questo articolo, pubblicato il 7 aprile 1917 sulla Pravda, contiene le celebri Tesi di aprile di Lenin, che evidentemente furono redatte da lui durante il viaggio alla vigilia del suo rientro a Pietrogrado.
Lenin presentò le tesi il 4 (17) aprile in due riunioni: in un'assemblea di bolscevichi e in un'assemblea comune di bolscevichi e menscevichi delegati alla Conferenza dei Soviet dei deputati operai e soldati di tutta la Russia al Palazzo di Tauride.

sabato, gennaio 17, 2009

Antichi spettri per l’Europa e manifesti



Se mi chiederai della maschera di quell’uomo
un giorno
mi sorprenderò a parlarti
della fantasia burlesca di un torrone,
della straordinaria freschezza di un sapone
al fango d’alghe,
della teatrale falsità
di ogni costruita passione.

Tacerò forse
per pudore
la trasgressione patinata d’ogni inchiesta
sul sesso-amore,
la vecchia era
per te sconosciuta
della porno televisione.

D’altro pochi potranno dirti
anch'io certo
che non sarà dato sapere di un certo passato
sarà vietato.

E poi di certo
a quel tempo
anche a te avranno spiegato
che non è interessato il popolo al non-riscritto
di ciò che è stato,
che non è preparato
al conato che assale,
all’evidenza del male.

Chissà se per allora
sarete riusciti a trovare nuova parola
che sfondo faccia,
senso
dia, al mondo:
illusione.

mercoledì, gennaio 14, 2009

Nanni Balestrini da Le avventure complete della signorina Richmond

II.
CATALOGO BARUCHELLO DELLE FIGURE CONTIGUE
E PARALLELE ALLA SIGNORINA RICHMOND
Questi sono i nostri discorsi
questa è una casa dentro ci sono tutte
le fotografie di quello che succedeva
la fotografia di Duchamp con me a Bomarzo
una fotografia dei quadri degli anni
passati e cimiteri di uniformi
e questi personaggi tutti coperti
di parole di impressioni di Africa
c'è un grande cavallo e un piccolo
cavallo il grande cavallo legato
a questa storia il piccolo cavallo
che guarda dall'altra parte
il vecchio aeroplanino che si
chiama messaggero chimico
col carico di grano
e eau & gaz di Duchamp
questo intrico di stazioni di
rifornimento che cosa fai come
attività rispondeva mi sveglio
la mattina e poi ah ah respiro
tutto questo che diventa il delta
del Nilo la formazione della soluzione
dei problemi change
naturalmente tutto smontabile
come quello di che cosa è la pittura
come si inquadra il discorso del
la percezione e una parte del disegno
è dietro e non si vedrà mai più
ma si può smontarlo per vederlo
il problema di per sé di fare la
pittura non esiste il vero
problema è come farla insomma
questa invece è un'altra cosa
in memoria di un certo umore avuto leggendo
il discorso della sua morale alla rovescia
non mi ricordo più la storia com'è
che lui gli guarda sempre il cazzo
a quello senza una mano che si mette un
grappolo al posto del cazzo che quando
è buono glielo fa levare
questa idea del blu e del pantalone
è legata a quel mondo che è un mondo
tutto fatto di queste cose qua
riferimenti a fatti o cose della realtà
continuamente mescolati col sogno
con il recupero di un fatto culturale
loplop c'è sempre una donna
che lui ama e poi questa loplop viene fuori
e questa fuga di uccelli questi bambini
messi in fuga dall'usignolo
e una serie di fotografie sbiadite di sogni
che stavano nella stanza al mare
poi le ho tirate a sorte questo è
un congresso di PO e LC questa è
la torre del comando del circo di pietra
e allora le ho mescolate tutte
c'è culone occhiuto che è un'altra
storia poi dentro ci sono
questi indumenti ci sono gli anni
sessanta rivissuti minuto per minuto
il discorso dell'utopia che
l'utopia è discesa gradualmente
fino a dventare l'ideologia
poi è passata fino all'esaurimento
del discorso della pratica
che è questa trasformazione di questo
tipo di discorso delle immagini la
reintroduzione dell'utopia ad ogni costo
qui dentro ci ho messo uno
di quei candelotti che puzzava tanto
l'ho preso l'ho messo qui e poi l'ho
chiuso non c'era niente dentro
e poi l'ho tolto e poi oggi
te lo faccio sentire senti