freddo sul balcone: ci si affaccia
come fosse un sacrificio
ripulire l’anima dal respiro della notte.
La sigaretta, il caffè ancora caldo
tra le mani, il tuo seno
ricordo.
"La poesia è scritta da qualcuno che non è lo scrittore a qualcuno che non è il lettore" - Paul Valéry -
freddo sul balcone: ci si affaccia
come fosse un sacrificio
ripulire l’anima dal respiro della notte.
La sigaretta, il caffè ancora caldo
tra le mani, il tuo seno
ricordo.
È come aver perso il segno
le vecchie pagine stropicciate
non servono più a capire
da dove riprendere
da dove ricominciare.
È come aver perso il segno
abbandonare
distratti dal vitreo miraggio in cucina
dal caldo voluttuoso della prigione.
È come aver perso il segno
senza neanche accorgersene.
[...] Amato sia
chi ha fame o sete, ma non ha
fame che sazi tutta la sua sete,
sete che sazi tutta la sua fame. [...]
César Vallejo, da "Caduta tra due stelle" , raccolta Poemi umani
inseguo la danza dei numeri sui loro volti
le dita
che balbettano
combattono
saltano a tracciare segni, colori
l'inarcarsi scomposto dell'indiviso corpo
la mano che s'alza
il sorriso
sogno il futuro
e non è più il mio
Cheppoi mi rifugio nel mio eden di buoni sentimenti e manifestazioni. Passo le giornate ad ascoltare Woody, a leggere Bertolt, rifugiandomi dentro questa folle idea che sia ancora possibile cantare il presente, magari, perché no, sognare il futuro.
Cheppoi le bombe aumentano e le immagini anche, e le voci. Cosa fare se non sentirsi colpevoli anche quando si è innocenti?
Cheppoi noi, loro, quelli, io.
Cheppoi torno ad ascoltare un concerto del '70 dedicato a Guthrie, chiudo gli occhi e piango.
Cheppoi "scrivo le cose che vedo, le cose che ho visto, le cose che spero di vedere, da qualche parte, in un posto lontano".