il sangue iniziava a macchiare la camicia
il capo poggiato al finestrino
come a pensare cosa fosse la morte
io in testa i Bauhaus
UNDEAD UNDEAD UNDEAD
il sole ci faceva compagnia
non avrebbe parlato
nessuno avrebbe visto nulla
in quella strada improvvisamente deserta
UNDEAD UNDEAD UNDEAD
avrei voluto vedere i suoi occhi
ma era già tempo di andare
in tutto quel silenzio
in tutto quel silenzio
UNDEAD UNDEAD UNDEAD
"La poesia è scritta da qualcuno che non è lo scrittore a qualcuno che non è il lettore" - Paul Valéry -
domenica, ottobre 27, 2019
venerdì, ottobre 18, 2019
sturare
Le parole si accumulano
senza più sgorgare se non in rapidi
momenti
in cui diviene difficile, impossibile, raccoglierle.
Il corpo ha
bisogno di altro
e fatica
e rifiuta
e dimentica
l'essenziale.
"Credo
berrò qualcosa prima di salutarti" solo, dico.
Già mi pento,
come fosse facile dire
(lo è in effetti).
mercoledì, ottobre 16, 2019
amplificazione
Tra messaggi e pagine aperte si sfalda
questo mio resistere e
annega
ogni possibile comprensione del mondo.
Morti i piccoli suoni dell’anima,
i riflessi, le piccole sorprese
dei cuori.
Rimane un tutto che acceca,
colorati e sterili
rumori di fondo.
questo mio resistere e
annega
ogni possibile comprensione del mondo.
Morti i piccoli suoni dell’anima,
i riflessi, le piccole sorprese
dei cuori.
Rimane un tutto che acceca,
colorati e sterili
rumori di fondo.
domenica, ottobre 06, 2019
Ciatu di ventu
Quannu accumencia a acchianari sta vogghia
non ce chiu pinseru,
tuttu peddi importanza,
diventa rina
tra li ita.
Non su sulu i razza, a ucca, i cosci to
a mancari,
chiu forti di chistu u turmento di non aviriti vicinu:
l'occhi ca non ti trovunu, a siti ca non passa,
a cuscienza di non putiriti, macari di nenti,
parrari.
E sugnu, allura, comu ciatu di ventu ca non trova u mari
e furia,
e furia,
finu a calari.
non ce chiu pinseru,
tuttu peddi importanza,
diventa rina
tra li ita.
Non su sulu i razza, a ucca, i cosci to
a mancari,
chiu forti di chistu u turmento di non aviriti vicinu:
l'occhi ca non ti trovunu, a siti ca non passa,
a cuscienza di non putiriti, macari di nenti,
parrari.
E sugnu, allura, comu ciatu di ventu ca non trova u mari
e furia,
e furia,
finu a calari.
venerdì, ottobre 04, 2019
scomposti amori
Il terzo frammento illumina un treno che corre, un’auto ferma da tempo, il mondo che si espande fino a divenire palla di vetro, noi nudi a raccoglierci tra le mani come neve.
Il settimo frammento inquadra un letto. Lei dorme. Lui ancora finge di non sapere.
Il primo frammento vive nella luce di uno schermo. Dita che si sfiorano. Un mouse a unire.
Il quarto frammento sorride nel riflesso sincero di uno specchio.
Il secondo frammento profuma di sogno. Una scala che porta al primo piano, al piano terra.
Il sesto frammento è tempo. Sono ore. Sono mesi. Sono attesa.
L’ottavo frammento sa troppo di tappo. Puzza di distacco, di stanchezza.
Il nono frammento. Nebbia.
Il quinto frammento canta tante parole senza controllo, desideri, sospiri.
Il decimo frammento scorre ancora tra i salti del rullo, i baci. Appaiono, distratti estranei, gli inevitabili titoli di coda.
Il settimo frammento inquadra un letto. Lei dorme. Lui ancora finge di non sapere.
Il primo frammento vive nella luce di uno schermo. Dita che si sfiorano. Un mouse a unire.
Il quarto frammento sorride nel riflesso sincero di uno specchio.
Il secondo frammento profuma di sogno. Una scala che porta al primo piano, al piano terra.
Il sesto frammento è tempo. Sono ore. Sono mesi. Sono attesa.
L’ottavo frammento sa troppo di tappo. Puzza di distacco, di stanchezza.
Il nono frammento. Nebbia.
Il quinto frammento canta tante parole senza controllo, desideri, sospiri.
Il decimo frammento scorre ancora tra i salti del rullo, i baci. Appaiono, distratti estranei, gli inevitabili titoli di coda.
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