lunedì, giugno 29, 2009

fola

Il colaticcio e lo spruzzo della pompa
sulla strada poi la pizzeria a servire
biologica aranciata
tortellini
due porzioni grazie
tenga il resto
ma fino a dove fino a cosa
ci chiediamo
che intorno è come quando siam partiti
e ora qui senza metano
lo spettacolo dei guitti è solo musica
alla radio è già tardi
è già lontano.
Allora si ritorna
si vorrebbe ritornare mi correggi
inventando un senso
nel graticcio dei percorsi senza nome
da dare al tempo
ai corti pensieri
della notte
prima che noi
prima che si dorma.

domenica, giugno 28, 2009

Tiziano Scarpa e la tivù berlusconiana

[...] Lo spettacolo televisivo che ci ha proposto Berlusconi, da trent'anni a questa parte, il sogno in cui ci ha risucchiati, non era una strategia di marketing. Era quello che piace veramente a lui. Era il suo sogno. Quello che, appena può, lui allestisce scenicamente per sé stesso, dal vivo, intorno a sé, a casa sua, a palazzo, nelle sue ville, facendolo recitare in carne e ossa dalle sue giovani invitate, i suoi suonatori di chitarra, gli ascoltatori delle sue barzellette.

La tivù con cui ha conquistato l'Italia è esattamente la realtà che allestisce per sé. Nessuna discrepanza fra lo spettacolo riservato al principe e quello offerto ai sudditi. A ridosso della scena, dentro casa, con la tivù che ci recita in bocca, imbevuti dalla sua luce, siamo stati risucchiati dentro il sogno del padrone.

lunedì, giugno 22, 2009

Lawrence Ferlinghetti - Pity the Nation

Pity the nation whose people are sheep
And whose shepherds mislead them
Pity the nation whose leaders are liars
Whose sages are silenced
And whose bigots haunt the airwaves
Pity the nation that raises not its voice
Except to praise conquerers
And acclaim the bully as hero
And aims to rule the world
By force and by torture
Pity the nation that knows
No other language but its own
And no other culture but its own
Pity the nation whose breath is money
And sleeps the sleep of the too well fed
Pity the nation oh pity the people
Who allow their rights to erode
And their freedoms to be washed away
My country, tears of thee
Sweet land of liberty!

domenica, giugno 14, 2009

[Condomini] Acqua

Ci sono periodi in cui tutta lacqua scumpari.
E' comu se quella che arriva no ciumi allimprovviso si ritirassi pe cazzi sò rifiutandosi di rialarisi a tia. Tutto intorno appicca appica allora avanza il deserto che anche quelli che prima si lamentavano che lacqua era tanta e ogni tanto ci allagava macari i campagni ora sentuno acchianari larsura la sete.
No non è la stissa cosa lacqua del rubinetto che quella anche poi a picca a picca qualcuno la toglie e viene razionata e ci sono i turni e non ci poi certo annaffiari le piante o inchiriti la vasca e nemmeno pecchè no lavariti la machina comu sfregiu.
Ci sono periodi in cui tuttu scumpari e a tia ti veni vogghia di andare alla sorgente e macari ci pensi anche ad accuminciari questo viaggio che certe volte ti dici lacqua ci sta assai a turnari. Non è sempre così però che altre invece basta picca. Una roccia che scivola. Una manciata di terra scossa. Gli zoccoli di qualche bestia. Tannicchia di pioggia.
A voti basta picca. E il torrente diventa piena e u ciumi libertà.

martedì, giugno 09, 2009

Rocco

qualcuno alle torri di luce segnalava l'arrivo degli appestati
i cenci neri dell'inganno
le campanelle rituali
degli ammorbati
"Chi ha vinto?" mi chiedi
ma io non ho voce
nessuna voce
solo disperata speranza nel cane
in quel tozzo di pane sottratto alla mensa
per vivere
per salvare

sabato, giugno 06, 2009

Dietrich Bonhoeffer - Della stupidità

Per il bene la stupidità è un nemico più pericoloso della malvagità. Contro il male è possibile protestare, ci si può compromettere, in caso di necessità è possibile opporsi con la forza; il male porta sempre con sé il germe dell'autodissoluzione, perché dietro di sé nell'uomo lascia almeno un senso di malessere. Ma contro la stupidità non abbiamo difese.
[...] osservando meglio, si nota che qualsiasi ostentazione esteriore di potenza, politica o religiosa che sia, provoca l'istupidimento di una gran parte degli uomini. Sembra anzi che si tratti di una legge socio-psicologica.
La potenza dell'uno richiede la stupidità degli altri. Il processo secondo cui ciò avviene, non è tanto quello dell'atrofia o della perdita improvvisa di determinate facoltà umane – ad esempio quelle intellettuali – ma piuttosto quello per cui, sotto la schiacciante impressione prodotta dall'ostentazione di potenza, l'uomo viene derubato della sua indipendenza interiore e rinuncia così, più o meno consapevolmente, ad assumere un atteggiamento personale davanti alle situazioni che gli si presentano.
Il fatto che lo stupido sia spesso testardo non deve ingannare sulla sua mancanza di indipendenza. Parlandogli ci si accorge addirittura che non si ha a che fare direttamente con lui, con lui personalmente ma con slogan, motti ecc. da cui egli è dominato. È ammaliato, accecato, vittima di un abuso e di un trattamento pervertito che coinvolge la sua stessa persona. Trasformatosi in uno strumento senza volontà, lo stupido sarà capace di qualsiasi malvagità, essendo contemporaneamente incapace di riconoscerla come tale. Questo è il pericolo che una profanazione diabolica porta con sé. Ci sono uomini che potranno essere rovinati per sempre.