Alfredo è svuotato, prosciugato. Alfredo è un calzino steso per troppo tempo al sole, un panno non più ritirato.
Rincantucciato sul divano, il ventilatore perennemente in funzione, attende da giorni solo che faccia sera. Il frigo è quasi vuoto, anche le scorte in dispensa iniziano a scarseggiare. Forse sarebbe necessario farsi una doccia, uscire, ma Alfredo non ne ha proprio voglia. La tivù è spenta, leggere è quasi una fatica, resiste la musica, resiste Bach, resiste il liuto che riempie la stanza, che senza sforzo riempie anche la mente.
"Andiamo stasera?" "Andiamo domani?" Alfredo declina e inventa. Forse vuole solo provare fino a che punto riuscirà a resistere, forse è solo prostrato, forse non è felice. Sarà l'età Alfredo? Sarà questo caldo che sfianca? Sarà quella scintilla che manca? Quella scintilla che ti ostini a chiamare amore? Sarà per quello il dolore? Alfredo scuote la testa, si alza e va a pisciare. Quando lava le mani lo specchio gli fa un po' paura così, per dispetto, Alfredo inizia a fargli le boccacce e continua e continua fin quando non inizia a ridere e lo specchio con lui.
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