"La poesia è scritta da qualcuno che non è lo scrittore a qualcuno che non è il lettore" - Paul Valéry -
venerdì, ottobre 27, 2017
Ciambella di ricotta
• 300 g di farina 00
• 300 g di zucchero
• 3 uova
• 300 g di ricotta
• 1 bustina di lievito
La regola del tre è semplice da ricordare, del resto il tre è il numero perfetto: noi più l'altro, il pari e il dispari, il reale e il sogno.
Rompere le tre uova intere, aggiungere lo zucchero, la scorza di limone grattugiata, un pizzico di sale. Semplice. Poi, velocemente, montare l’impasto fino a farlo diventare gonfio, spumoso.
Lo spazio si trasforma. Ogni perimetro si rigenera in nuova materia. Ciascun senso indugia, si confonde nell'impossibilità di predominare sull'altro. Ricerca, felice, la sconfitta.
Ora e il momento di unire, poco per volta, la ricotta e il lievito e la farina a pioggia. Densa neve da amalgamare, delicatamente.
Se si potesse sarebbe bello allontanare il momento del travaso, dello stampo, del già dato.
Fuggire dal buio infernale per godere del dubbio, della magia dell'incompiuto.
Attendere, pensarti. Ricordare ogni cosa.
Dopo il forno lo zucchero a velo è solo una maschera che precede l'addio. Il grido taciuto tra le labbra. La piccola morte dell'anima.
"Non ti avrò mai!" avrei dovuto urlarti. "Non mi avrai mai!" avrei dovuto dirti.
Fonte immagine: “Ciambellone allo Yogurt” by sunshinecity is licensed under CC BY 2.0
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