La sera del 31 ottobre 1926 a Bologna, nel pieno delle celebrazioni della rivoluzione fascista, venne sparato a Mussolini. Un ragazzo, identificato come l'attentatore, viene massacrato: è Anteo Zamboni, terzogenito sedicenne di un tipografo già anarchico e ora fascista e amico del leader del fascismo bolognese Leandro Arpinati. L'attentato fa scattare la reazione dei fascisti da strada e fornisce l'esca per la promulgazione delle leggi eccezionali che sanciscono l'instaurazione della dittatura. Ma Anteo è un tirannicida, una pedina di un gioco più grande di lui, o addirittura la vittima casuale di una violenza di piazza?
Fonte testo: Attentato al duce. Le molte storie del caso Zamboni di Brunella Dalla Casa
In ogni caso, un ricordo commosso per Anteo.
RispondiEliminaSì Giuliano, è questo che mi ha spinto ad anteporre quelle foto all'ipotesi avanzata
RispondiEliminaOgni città e paese d'Italia dovrebbe dedicare una via a questo eroico ragazzino, vittima di atroce violenza su minorenne.....
RispondiEliminaSì, credo tu abbia ragione
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