I giornali, anche quelli locali, non avevano fatto tanto baccano attorno alla notizia, c'erano temi ben più importanti: la guerra, l’undicesimo reggimento bersaglieri e Sciara Sciat, le orde nemiche, le reazioni internazionali... eppure in paese non si parlò, per lungo tempo, d'altro.
Il barone era stato trovato nella sua masseria sul palco di uno strano e sconosciuto teatro; vicino al corpo tanti manichini spogli d’ogni indumento erano stati posizionati a guisa di spettatori e tre lunghi ferri, come fulmini retti dall'alto da altrettante marionette, gli erano stati conficcati in corpo. Ognuno di essi aveva mirato ad un ben preciso obiettivo: il cuore, la bocca, le natiche.
Durante le prime indagini furono controllate le informative riguardanti, da un lato, il passato politico della vittima, fiero difensore della legge e dell’ordine contro l’anarchia portata avanti dai Fasci e dal Socialismo e, dall’altro, la sua fama di tombeur de femmes. Più tardi, grazie all’impulso organizzativo dato da alcuni investigatori provenienti dalla città, si passò all’ipotesi di un omicidio compiuto da qualcheduna delle bande che ancora infestavano la zona, infine il caso fu archiviato.
La divisione dell'eredità non fu, invece, impresa difficile avendo, il Signor Barone, già preventivato la propria fine.
Su una parte dei beni, comunque, giunsero, alle orecchie e agli occhi del paese tutto, alcune curiose sorprese; esse, forse, erano il frutto di antiche ed eccessive libagioni del fu Li Causi.
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