27/10/08

Agostino Amaranto



E accussì Agostino Amaranto sinni iu.
Stava priannu assittato al primo banco che da quando senera andato in pensione ciaveva sulu u Signuruzzu per parlare che figghi non cenerano mai stati e Aitina cera morta dinfarto mentre faceva i pulizii. Che lui celaveva detto mille volte di non fari sfozzi assai con il cuore che teneva e che non ci faceva nenti per tannicchia di loddu ma lei non lo stava mai a sentire che poi cosa dicono quelli che vengono e vedono i fulinii sopra il muro?
"Aitina ciavi deci anni che non ci entra nessuno in questa casa" lui ci faceva notare.
"E questo chivvoli dire? Fussi pittia cà ci fossi sulu munnizza" lei ribatteva.
Ma era tutto un gioco quello. Che alla loro età tante volte sono queste le parole di chi si vuole bene e non ciavi più il coraggio di dirselo. E così sempre alla fine Agostino accalava la testa e sabbiava pacinziusu davanti alla televisione a dommiri e sognava e a volte ci pareva che lui e so muggheri erano sopra a unisola come quelle dei sogni o della Ventura e loro erano il re e la regina e tutti ci dicevano bravi bravi e poi saccuminciava a ballari e a fari festa e vuci e qualcuno gridava gridava e anche quella volta solo che Aitina era già interra e ciarristau per sempre.
E accussì Agostino Amaranto sinni iu.
Stava priannu assittato al primo banco e il crocifisso era tutto lucido che lavevano restaurato e anche lui ciaveva messo i soldi. Li aveva presi da quelli della liquidazione cheppoi non erano stati tanti pecchè Agostino aveva sbagliato mese o forse non cià faceva chiù e se avesse resistito due mesi chiossai sarebbero stati di certo di più. Ma lui era stato contento che la festa al lavoro celavevano fatta lo stesso. Con lorologio con il suo nome e i pasticcini e la lettera con le firme dei colleghi che Agostino dopo quarantanni ancora sbagghiava i nomi ma diceva a tutti che era la sua memoria. Che lui si trovava meglio con le facce.
E accussì Agostino Amaranto sinni iu.
Stava priannu assittato al primo banco e San Demetrio a fianco di lui lo guardava dallalto in basso. Lui non ci faceva caso che i santi su accussì si sapi e poi Agostino teneva sempre locchi chiusi per concentrarsi meglio nelle sue fantasie e manco lo calcolava a quello. E forse fu per questa sfida che la base della statua si spaccò quel giorno mentre lui ci stava cuntannu o Signuruzzu di quando era nicu è cera la guerra. O forse San Demetrio lo voleva solo abbracciare per tutte quelle sue disgrazie. Insomma fatto stà che Agostino finiu a terra con la testa che ci nisceva sangue e pareva felici mentri alleggiu alleggiu sinni ieva. O almeno così me lo immaggino.

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