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22/07/11

[titolo provvisorio] A favula dillacqua lodda -15-

Si era quasi scordata di quellimpegno quando quello arrivò. Il fatto è che si era appassionata alla storia e quando capitava Lucia non pinsava chiù a nenti. Nella sua testa le parole addivintavano altro e quello che cera attorno perdeva ogni importanza. Quello che lei sentiva erano solo dentro al libro. E quello che vireva macari.


Nitto pareva ancora un carusiddu anche se aveva già fatto diciottanni. Portava un paio di pantaloni di tila acculurata come quella dellafricani e una maglia larga larga che sembrava che ci serviva per metterci dentro qualcunaltro insieme a lui. La facci era sicca e tannicchia giallinusa però ciaveva due occhi splendidi e un ciuffo ribelle ca ci cascava davanti a cacciari i muschi.
"Ciao Lucia!"
Forse non se laspettava di trovarla là nel suo posto e quel saluto e locchiata ca ci resi parevano quasi una domanda e un discorso anche. Comu su ciavissa rittu:
"Come mai Lucia tassittasti dà? Aspittavi ammia? Finalmente ti sei decisa? U sai ca mi piaci!"
Lucia si susiu e per tutta risposta senza salutari ci rissi sulu:
"Veni. Offrimi na granita che ti devo parlare!"
Nitto passi un cagnolino. Accalau a testa e ciandò dietro senza più dire niente. Cerano tanti pinseri che ciacchianavano dalla panza fino alla gola fino o ciriveddu e unaltro nascosto che invece premeva no cavaddu.   
Assittati nel tavolino non cià fineva chiù di taliarla e quasi sembrava non sentiri nenti di quello che Lucia ci cuntava. Quando però a carusa tirò fuori il medaglione locchi ci cancianu. Lui laveva vista già quella cosa. Spostò la sedia vicino a lei e il contatto con il suo corpo un attimo ci resi quasi la scossa. Poi però cacciò via questi mali pinseri e pigghiò quei due pezzi di legno nelle mani per osservarli meglio. Sì! Parevano veri ed erano proprio come quelli che lui aveva visto.
"Torniamo in biblioteca"
fici con un filo di voce e quando Lucia lo guardò dubbiosa aggiunse:
"Forse ti posso aiutare".
Dentro cera la stessa gente di quanto erano andati via. Du carusitti e la bibliotecaria. Nitto andò deciso verso uno scaffale di legno nella prima stanza e pigghiau un libro che di sicuro aveva letto tante volte perchè rapiu la pagina precisa che ne mancavano solo due a quella che lui cercava. Tutto trionfante ci passò il libro:
"Talia! E' u stissu"
In effetti al centro di pagina cera una foto in bianco e nero con quel tesoro.
Lucia guardò bene poi tenendo il pollice come segnalibro andò a leggere la copertina:
Amilcare Petroso "Esoterismo e magia nell'opera pittorica, dall'Egitto ai giorni nostri"
In basso a questo un titolo più piccolo dichiarava:
Emanuale Costantineo "Fisica, metafisica e mito nei ritratti del Fayoum".
Lassau stare quelle cose e tornò alla pagina.
"Certo che è strano"
pensò a voce alta guardando ancora la fotografia e Nitto macari. Alternativamente.
"E ancora non hai letto!"
"Cioè?"
"Leggi la pagina prima della foto"
Appoggiata al muro e con il ciato di Nitto vicino alla guancia Lucia accuminciau a leggere. Cera tutta una storia sopra ai morti. Ca sinnievunu. Che tornavano. Quello che però più la colpì senza sapere perchè fu questa frase:
"Apri al morto i suoi occhi e le sue narici, apri la sua bocca e le sue orecchie, rendi prospere le sue due piume".
Lucia non lo sapeva che volevano dire quelle cose ma era sicura che la riguardavano.

5 commenti:

  1. sbaglio...o questo capitolo è stato più lungo?(una specie di grazia!) :) cmq io leggo.leggo, eh!:)
    una cosa.mi piace l'armonia delle situazioni, le storielle o le cose che intrecci man mano.finanche le"ricette", tipo il gelato di margherita, quello che prepara per le nipotine.piccoli spaccati di mondo, di tradizione...di vita.Di quotidiano.che il lettore assapora.:) saluti affettuosi
    gl:)

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  2. sono curiosa...e aspetto. la tua assenza mi ha dato modo di rileggere ed è bello immaginare i tuoi personaggi, le situazioni che le tue descrizioni rendono facili da immaginare...mi piace...è accattivante il tuo racconto e...finalmente potremo con piacere leggere la fine. potremo? un bacio A.M

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