Vicino al fiume il puzzo cresce e ti entra nei vestiti che quasi sembra di essere lì, tra i morti che stanno a guardia dei vivi, dei loro ricordi. A Giorgio però piace, e io e lui passeggiamo come vecchi amici. A volte improvvisamente sparisce... lo so, lo so... amoreggia - hi, hi, hi - poi però torna da me e mi saluta come se non fossimo stati insieme sino a solo venti minuti prima. E' fatto così lui, e a me non resta che rispondere al suo saluto e dirgli ogni volta: "Ciao Giorgio! Come è andata oggi?".
E' bello ascoltare le sue storie. Sono sempre le stesse, lo so, ma a me ogni volta appaiono nuove come un gelato appena comprato, e io lecco le sue ferite e lui le mie, e si cammina, insieme.
Certi giorni capita, poi, che la luce dei lampioni si diverta a tagliare le nostre ombre, a farne casuali rivoli, allora la mia mano destra cerca un punto, che non trova, e la sinistra anche, finché Giorgio, o i suoi baffi, mi indicano la strada.
sia detto ora e per sempre: solo perché non lascio orme non credere che non ti legga (sempre) con piacere. questa serie in particolare mi acchiappa una cifra.
RispondiEliminaCamillo non posso che esserne contento :-)
RispondiEliminararefatto, fin qui. (mo' voglio vedere cosa mi combini)
RispondiEliminaho già avuto modo di dirti che mi hai incantata, continuerò a leggerti. Ivana
RispondiElimina@Ivana è una più che piacevole sorpresa trovarti qui :-)
RispondiElimina@Giuliano non aspettarti troppo :-)