12/02/09

Le mirabolanti avventure del ragioniere Saladino - 5 -

Collegando con una linea il marciapiede alla basilica e questa al bar e poi tracciando una curva tra l'uscita a sinistra di quest'ultimo ed il negozio di giocattoli quasi alla fine del viale si ottiene un arco, e se poi mi ci metto in mezzo sono una freccia, e corro, e non riesco più a fermarmi, e uuuuurlo... uuuuurloooooo... e la mia scia sono decina di altri me, centinaia, migliaia, e mi seguono; ma io smetto di urlare, e la piazza è vuota. E' notte.

La casa è appena fuori città, non ci vuole molto ad arrivarci, venti,  trenta minuti: secondo il passo, la volontà.

Insomma Giorgio fammi dormire! Ho visto anch'io le luci, e tutte quelle parole, ma chissà se anche tu hai perso a volte, è così? Oggi cercavo la spilla, quella con le tre stelle sai? Quella del secondo anniversario. No! Tu non c'eri... dimenticavo. E allora Giorgio, ce la faremo a perdere? Oppure, anche oggi... senti? Una civetta, la senti? E il cigolio di una bici e le cicale anche, e i grilli, i tordi, i sordi, i morti.
Prima avevo imparato tante filastrocche; potevano servire, mi dicevo, e le ripetevo per strada, che la strada si accorciava e non mi accorgevo di essere arrivato e toh! Sono già qui, e "buongiorno direttore", e "buongiorno collega", "buongiorno!".

5 commenti:

  1. Ecco che ci sono arrivato: mi ricordavi qualcuno, il nome è Daniil Charms: lo conosci?
    Però è solo una mia suggestione, si potrebbe anche dire Kafka.

    RispondiElimina
  2. Ciao Giuliano, non conoscevo, ma da quello che ho letto, in rapida ricerca, non posso che dichiararmi lusingato per l'accostamento :-)

    ps Francesco è di un altro pianeta :-)

    RispondiElimina
  3. Amschel ber Henoch, se non ricordo male (l'ebraico e il ceco non sono il mio forte...) (Gazza o Cornacchia, anche questo non me lo ricordo mai).

    RispondiElimina
  4. Giuliano non sapevo, ma ringrazio per aver avuto la possibilità di leggere un tuo bel post :-)

    RispondiElimina
  5. Penso che il nome ebraico di Kafka sia nel libro di Calasso, l'ho memorizzato tanti anni fa perché mi piaceva, e ogni tanto mi piace ripeterlo. "Kafka" è il cognome che prese la famiglia quando l'impero austroungarico decise che gli ebrei dovevano avere un cognome "normale".

    RispondiElimina