12/01/13

"Dieci buone ragioni " di Giulio Mozzi

Dieci buone ragioni per smettere di scrivere:

1. Non ne hai più voglia.
2. Quello che avevi da dire, l’hai detto.
3. Niente di ciò che scrivi ti soddisfa più.
4. Hai sempre più forte la sensazione che la letteratura non serva a niente.
5. Hai dieci progetti impiantati e non vieni a capo di nessuno.
6. Rileggi ciò che hai scritto vent’anni fa e hai l’impressione di avere che fare con un estraneo, con una persona che non esiste più.
7. Le cose che non t’importano più che tanto ti vengono facili: sei diventato un vero professionista.
8. Ogni volta che ti metti a lavorare su quel romanzo al quale stai lavorando da otto anni, finisce che ti metti a piangere.
9. Ti domandi sempre più spesso se quello che scrivi potrebbe fare del male a qualcuno che ti è caro.
10. Non sei felice.


Dieci buone ragioni per continuare a scrivere:

1. Ne hai voglia.
2. In fondo, finora ti è venuto benino.
3. Ti sembra che dire e ridire sempre le stesse cose sia come penetrare in un luogo misterioso a perdita d’occhio, dove si scoprono ogni volta cose vecchie e cose nuove.
4. Provi molta gratitudine verso certe opere che hai lette, e che – così ti pare – ti hanno fatto del bene.
5. Continuano a venirti in mente immaginazioni di opere che potresti fare, da solo o con altri, o addirittura far fare ad altri: non sei più uno scrittore ingenuo, lavori per progetti.
6. A volte, mentre scrivi, ti emozioni.
7. A volte, mentre scrivi, hai la sensazione di essere un atleta che prova e riprova sempre la stessa acrobazia, nella speranza di realizzare l’esecuzione perfetta – o di ripetere l’esecuzione perfetta, quella che gli capitò per caso il 17 febbraio 1991.
8. Quando ti càpita di leggere quello che scrivevi tanti anni fa, ti accorgi che c’erano in te del bene e del male che oggi sono diventati invisibili: e tu vuoi vederli.
9. Immaginare il mondo è l’unico modo che possiedi per saperne qualcosa.
10. Sei giunto alla disperazione calma, senza sgomento.


Fonte: http://vibrisse.wordpress.com

Nessun commento:

Posta un commento