Maggioranza silenziosa anni '70 |
Maggioranza silenziosa anni 2010 |
Maggioranza silenziosa in divenire |
"[...] Si conferma ancora la tendenza, già delineatasi, di una maggiore attrazione delle opere infrastrutturali stradali (abbiamo verificato questo) da parte della criminalità organizzata, dovuta, con molta probabilità, alla natura e alla peculiarità delle stesse, che si presentano con cantieri non circoscrivibili e, quindi, più difficilmente controllabili.
A tale proposito, come già evidenziato in sede di audizione innanzi a codesta Commissione parlamentare d'inchiesta lo scorso 16 dicembre, la tangenziale est esterna milanese presenta attualmente la maggiore concentrazione di imprese interdette (ben nove nell'ultimo periodo), prevalentemente per la presenza di infiltrazioni di criminalità organizzata originaria e radicata in Calabria.
Anche l'autostrada pedemontana risulta ormai caratterizzata da una forte presenza di imprese interdette, come meglio evidenziato nello schema grafico che io lascerò, che mostra inoltre come alcune imprese siano comuni a entrambe le opere qui prese in considerazione.
L'attività di analisi di sistema messa in atto ha inoltre evidenziato che le altre imprese presenti nelle predette opere risultano comunque connotate da evidenti legami e collegamenti di natura parentale o societaria.
Tale dato, unitamente al fatto che trattasi nella maggior parte dei casi di subcontratti, non soggetti a espressa autorizzazione da parte della stazione appaltante, come nel caso di stipula di subappalti, rappresenta un ulteriore elemento sintomatico della modalità adoperata dalle imprese per infiltrarsi nelle opere Expo. Queste ultime tentano di ovviare agli speciali controlli antimafia previsti per l'Expo attraverso affidamenti ad imprese che, benché abbiano denominazione sociale differente, da un'attenta lettura delle compagini sociali, dalla fitta trama di relazioni parentali e d'affari e da un'approfondita analisi di sistema dei subcontratti e dei subaffidamenti nelle diverse opere, risultano poi strettamente connesse e presenti con diverse modalità direttamente e/o indirettamente in tutte le opere Expo. [...]"
sono cresciuto con Piazza Fontana, era rimasto ferito un bambino della mia età e questo mi aveva colpito molto. Per giornali e tv la colpa era (allora come oggi) tutta degli anarchici, andarono avanti mesi e mesi prima che venisse a galla la verità.
RispondiEliminaLa grande verità sulla stagione del terrorismo negli anni '70, quella che non viene mai detta, è questa: dietro c'era chi organizzava, finanziava, addestrava, forniva coperture.
E' così anche oggi, però mi sento di dire che oggi c'è più pericolo perché qui, oggi, si bevono tutte le fesserie...