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05/04/08

"Propaganda elettorale" di Filosoffessa

Premesso che considero il voto un dovere, oltre che un prezioso diritto, se non altro per il sangue che è costato conquistarlo, mi permetto di indicare come mi sto muovendo in vista delle prossime elezioni politiche.
In linea di massima ho in testa questo decalogo, che Io voto libero ha pubblicato per la Calabria, ma mi pare possa adattarsi tranquillamente all’Italia tutta.
Quindi, innanzitutto, mi sono informata sui candidati dei vari partiti nelle mie circoscrizioni elettorali.
Per sapere quali sono le mie circoscrizioni (non me lo ricordavo) sono andata sul sito di Openpolis, ho inserito il mio Comune di residenza e aperto i risultati di Camera e Senato.
Per conoscere i nominativi ho invece consultato rapidamente Elezioni Italia, che offre una pagina riassuntiva con l’elenco dei candidati e i link ai programmi o alle pagine web dei partiti.
Mi interessava inoltre sapere come si erano comportati gli eletti nella passata legislatura ed è stato ancora Openpolis a venirmi in soccorso.
Ho inserito il nome del politico in questa maschera di interrogazione e dato uno sguardo all’attività parlamentare già svolta, per capire se meritasse di essere riconfermato o meno.
Ho così individuato una rosa di possibili partiti, tra i quali, nei prossimi giorni, cercherò di scegliere.
Come si sa l’attuale legge elettorale è un discreto pasticcio.
Quindi, per chiarirmi le idee, sono partita dalle pagine web del Governo Italiano, che ha predisposto un dossier intitolato Elezioni 2008, istruzioni per l’uso.
Ho trovato ulteriori approfondimenti nell’opuscolo Informati al voto (qui l’indice degli argomenti), scaricabile dal sito del Ministero dell’Interno nell’ambito dello speciale elezioni 2008.
Ho letto con interesse anche queste due riflessioni di Gennaro Carotenuto: L’arte di votare al tempo del Porcellum e Il caso pratico dell’Umbria, utili soprattutto a chi, come me, desideri contrastare l’avanzata di Berlusconi.
Ritenendo che la strada suggerita da Carotenuto potesse avere una sua validità, sono andata a spulciarmi i risultati delle precedenti politiche nella mia circoscrizione.
Ovviamente tutti i dati, sia per la Camera, sia per il Senato, si trovano sulle pagine del Ministero dell’Interno. (Io ho consultato Camera Collegio Lombardia 1 e Senato Lombardia.)
Due ultime considerazioni.
La prima.
Circolano molte leggende metropolitane circa l’utilizzo delle schede bianche o nulle. Sono bufale.
I conteggi vengono effettuati sulla base dei voti validamente espressi e non sul numero dei votanti. Quindi schede bianche e nulle non vengono attribuite a nessuno.
Al limite, una scheda bianca è più a rischio di brogli di una nulla, perché sulla bianca è possibile tracciare un segno da parte di chi la maneggia, ma per il resto sono del tutto equivalenti. Né le bianche, né le nulle rientrano nel computo dei voti.
La seconda.
Numerosi appelli in rete invitano a recarsi alle urne, ritirare le schede ma non riconsegnarle, facendo mettere a verbale del seggio la propria contrarietà all’attuale sistema elettorale o alla scarsa rappresentatività dei nostri politici.
E’ una posizione che, a mio parere, ha poco fondamento. Oltre che pericolosa per l’elettore.
Le Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali, infatti, fanno riferimento alla verbalizzazione di reclami e proteste presentati solo ed esclusivamente in ordine a irregolarità nello svolgimento del voto o irregolarità nell’attribuzione dei voti durante lo spoglio.
Inoltre vi si dice chiaramente:
§ 7. — Poteri di polizia spettanti al presidente dell’Ufficio elettorale di sezione. “Il presidente può disporre (…) che gli elettori, i quali indugino artificiosamente nell’espressione del voto, o che non rispondano all’invito di restituire la scheda riempita, siano allontanati dalle cabine, previa restituzione della scheda stessa, e che siano riammessi a votare soltanto dopo che abbiano votato gli altri elettori presenti. Di tali decisioni del presidente è dato atto nel processo verbale (art. 44, ultimo comma, del testo unico n. 361).”
§ 63. — Caso in cui l’elettore indugia artificiosamente nell’espressione del voto. “Il caso dell’elettore che indugia artificiosamente nell’espressione del voto è disciplinato dall’ultimo comma dell’art. 44 del testo unico n. 361. La valutazione circa l’intenzionalità dell’indugio dev’essere fatta dal presidente, tenendo presente il tempo che occorre per esprimere il voto. Non è ammissibile che tali operazioni si prolunghino più dello stretto necessario, con l’eventuale effetto di ritardare o di congestionare le operazioni di votazione degli altri elettori. Le schede, restituite dall’elettore che ha indugiato artificiosamente, e che non contengono alcuna espressione di voto, devono essere annullate. In sostituzione di ognuna di esse, verrà subito introdotta, nella scatola, una scheda autenticata, prelevata dal rispettivo pacco di quelle residue.Accanto al nome dell’elettore, sarà fatta un’apposita annotazione. L’elettore che ha artificiosamente indugiato non sarà riammesso a votare se non dopo che abbiano votato tutti gli elettori presenti (citato art. 44, ultimo comma). (…)”
§ 65. — Caso in cui l’elettore non restituisce la scheda consegnatagli dal presidente. “Dell’omessa restituzione della scheda, deve farsi speciale menzione nel verbale, con l’indicazione del nome dell’elettore (art. 58, quinto comma, del testo unico 30 marzo 1957, n. 361). Analoga annotazione va fatta nella lista sezionale, accanto al nome dell’elettore, affinché se ne possa tenere conto all’atto del riscontro del numero dei votanti con il numero delle schede autenticate (art. 67, n. 3, del testo unico n. 361).”
§ 66. — Caso in cui l’elettore non riconsegna la matita usata per l’espressione del voto. “Anche della mancata restituzione della matita dovrà farsi speciale menzione nel verbale della sezione, con l’indicazione del nome dell’elettore. Il presidente avrà cura di denunciare all’autorità giudiziaria gli elettori di cui al precedente ed al presente paragrafo, per la conseguente applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie, stabilite dall’art. 110 del testo unico n. 361.”
Mi pare non ci sia altro da aggiungere.
Grazie per la pazienza.

Fonte testo: Filosoffessa

9 commenti:

  1. beh, mi sembra tutto campato per aria.
    Io nei seggi lavoro da diversi turni, e non è assolutemane vero che si possa avvicinare l'elettore facente il rito. Le schede si apre solo alla chiusura dei seggi, schede nulle sono le schede pastrocchiate diverse dalle schede "bianche"-intoccate, non si sostituisce nulla...insomma l'articolo mi pare un "ufo" a tratti.
    Felice week-and Dasada!

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  2. Per una volta posso dire di non concordare con te Hanna :-) Per "arrotondare" le mie misere entrate ho lavorato ai seggi per più di dieci anni e non vedo nulla di campato in aria nell'analisi di Filosoffessa :-)
    Felice week-and Hanna!

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  3. Sono d'accordo anche io con Filosofessa, che ammiro per la pazienza e la buona volontà. Io voterò certamente nel mondo in cui vivo, che il mondo di Utopia lo incontro solo quando dormo...

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  4. se sia una bufala non lo so, quel che è certo è che questa volta i delusi di sinistra che non voteranno sono molti di più. siccome anch'io farei di tutto (incluso votare veltroni) per non rivedere berlusca al governo, si può immaginare quanto mi girano.
    sul "non voto motivato", due link dal blog di dario carta (evenevil.splinder.com):

    premio di maggioranza e astensione: http://www.riforme.info/noschede2008/risp-noschede/21-risp-noschede/116-ast-premiomagg

    rifiuto o restituzione con verbalizzazione delle schede: riferimenti normativi: http://www.riforme.info/noschede2008/19-rifiuto-schede/117-noschede-rifnorm

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  5. @ Cara D.C. :-P ormai siamo vecchi e saggi :-)

    @ Petarda avevo letto anche da altre fonti sul "non voto motivato" ma, sottolineata quella che per me è l'inutilità di questa scelta,continuo ad avere anche forti dubbi sulla fattibilità del gesto... però è strano trovarsi a concordare con il fu Montanelli.

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  6. Mah, Dario, sfortunatamente la catena di santantonio delle notizie sullo election day ha trovato un varco pure nella mia deserta casella di posta. Diceva la letteruzza che non è necessario sfidare le leggi italiane, basterebbe "dichiarare" la propria "volontà di non votare"... Come sarebbe poi utilizzato il non-voto non c'era scritto e non mi interessa. Votare, qualunque tipo di voto si dia, è un atto di fiducia nei confronti della società, e proprio su qesto puntano i redenti dell'ultim'ora, politici e non. Da parte mia, avendo l'ingenua consapevolezza di essere una voce fuori dal coro, una voce debole e comunque facile da ignorare, non mi sento proprio di sfruttare il sistema di rappresentanza democratica per amplificare e falsare un messaggio forse solo vagamente presente in qualche programma di governo. Oltre a questo, mi manca proprio, in questo momento, la forza per avere fiducia in qualcosa. Spero che altri abbiano le idee più chiare e maggiore speranza.

    Gioacchino

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  7. Per quel che può valere, ho fatto il presidente di seggio per sette anni consecutivi.
    Quel libretto lo sapevo a memoria e vedo che nell'edizione del 2008 non è cambiato molto.

    Aggiungo che rispetto chi decide di non andare a votare, anche se non condivido assolutamente la sua scelta. Le ragioni le ho ampiamente spiegate in questi miei post.

    Concludo facendo notare che è inutile "tirare per la giacchetta" chi non vota.
    Nessuno di noi sa per chi avrebbe votato chi ha deciso di non esprimersi.

    Un caro saluto a tutti e grazie a Dario per la costante attenzione con cui mi segue.

    Laura

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  8. Io il presidente di seggio non l'ho mai voluto fare e dire che potrei...
    Quanto alla questione del voto/non voto ho sempre pensato e detto che il non voto, in pratica, non costituisce una forma di protesta, almeno a mio modesto avviso. Magari se nessuno votasse si potrebbe presentare il problema, ma, in questo mondo reale, il mio non voto costituisce semplicemente una rinuncia a favore di altri. Ovviamente quando voto non penso che il nostro sia un paese democratico, semplicemente perché si vota. Occorrerebbe ben altro, specie quando si vedono masse informi di persone, tenute in stato di bisogno (non importa che si tratti spesso anche di falsi bisogni), solo perché così si esercita meglio il potere.
    Ma alla fine che interesse ho ad essere tanto pessimista: non sono qui per salvare il mondo (non è nel mio potere), ma per fare del mio meglio, per metterci impegno e tensione, per sognare, lavare i pavimenti quando c'è da lavarli, fare fotocopie quando c'è da farle e scrivere quando mi viene qualcosa in mente .... :-)
    Saluti affettuosi a tutti
    I.

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  9. @ Gioacchino non voto con speranza ma nella consapevolezza di trovarmi qui, ora. :-)

    @ Laura sei sempre preziosa, sono io a ringraziare te :-)

    @ I. ma se fosse questo mondo a salvare noi? :-P

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