06/05/24

[accapo musicali] Lettere di condannati a morte della nuova Resistenza italiana - Il vecchio comunista -



A volte anch'io mi sentivo un coglione
per tutto quel parlare di lotte,
di rivoluzione.
Per i viaggi, le speranze,
il Nicaragua, il Chiapas, le danze
col mondo ricco degli oppressi.

Poi quel sentire era divenuto arte
su magliette, poster, giornali.
Un'arte che con trasporto e convinzione
vendevo alla rossa popolazione.
Mi trovavi lì, con il mio banco,
ad ogni lotta, ad ogni manifestazione.

Domani sarò fucilato,
domani
continuerò a non vedere la vittoria,
ma tu, figlia, non disperare.
Essa esiste.
E' nella vita, è nel nostro lottare.
 

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