"La poesia è scritta da qualcuno che non è lo scrittore a qualcuno che non è il lettore" - Paul Valéry -
15/07/14
Di notte una farfalla imita il cielo - 8 -
Arrivato a casa non ce la fa a dormire.
Si vota e si furia e poi si vota di novu e si susi e va in cucina e rapi u frigorifero e u chiuri e u rapi di novo e si pigghia lacqua e si occucca e si susi di novu.
Ora è assittato nel balcone e senti laria e talia nelle luci della strada.
Le machine che passano. Qualche iattu. I cani che si spostano da una parte allaltra. Qualcuno ca sa ritira a casa. Qualcun altro ca nesci.
Lha viste tante volte queste cose eppure oggi ci parunu diverse e nella testa ci furiano i pinseri.
Lodore e il sapore di Luciano. La mano leggera di Grazia. La voce di sua madre che lo porta picciriddo alle giostre e ci dice di non chianciri. Che lei non se ne sarebbe andata mentre lui furia in circolo con i cavalli. Locchi chiusi e la lingua di Celestina. Il cauro della botta nella testa. Il culo che ci sanguinava. La sera che ciaveva dato un bacio a un amico alla plaia e quello laveva inchiuto di coppa. Il profumo dei gelsomini nelle arene a viriri i filmi e a farsi arrialare i gelati.
Tante cose insomma. E tutte volavano e apparivano e di nuovo e ancora. Che tutte erano importanti e nessuna lo era.
Isannu locchi si accorge di una farfalla cavvola senza posa sopra alla sua testa. Pare stordita. Poi quella si ferma sopra il muro chiurennu le ali. Ranni. Tutte blu con delle macchie ianche. Nuvole.
“ Le farfalle non volano di notte” pensa Isauro e ciabbia una scarpa. A schiacciarla.
Appoi sinni va a cuccarisi.
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