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12/01/18

Le donne di Totò: Anna Galiena



Anna vinni lova allalimentari della Via di Spagna. Tolliru che è il padrone del negozio ciavi tutto un magazzino arreri alla via dove dentro ci sono centinaia di iaddine e un feto di moriri. Io ci entrai una volta e mi pigghiai macari qualche uovo friscu. Ma mi fici vilenu a sugarlu che laria era irrespirabile.
Io ad Annuzza la canuscii che ancora era carusa e i minni ci abballavano senza pudore e lei la mostrava tutta divertita quella mercanzia. Poi era diventata famosa. Accussì mi avevano detto. Una di quelle del cinema. Insomma a mia non mi capitò più di vederla anche se furiavo assai dentro il quartiere che ancora le gambe mi reggevano.
Quannu spuntau di novu dalle mie parti la faccia le era diventata tannicchia arrappatedda e le mani anche e le minne ormai sentivano la forza di gravità che i miracoli non durano tutta la vita. Anna però continuava lo stesso a essiri bedda. Come può esseri bedda una donna che non è più una carusidda. Comu una rosa vellutata che anche se è sbocciata da tempo non ni voli sentiri di spaparinzarisi senza grazia.
Cinnavi assai Tolliru di clienti al negozio e di certo tanti grazie a lei. Iu ci vaiu sulu per immaginare quello che cè arreri allocchi di quella fimmina. Per scoprire qualcosa che lo so che è ammucciatu in qualche piega di quelle labbra. E la saluto e ci chiedo le uova e la ringrazio. Le sorrido anche. E lei a me.


Fonte immagine: By Sailko (Own work) [CC BY 3.0], via Wikimedia Commons

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