Deve esserci qualcosa tra la vita e l’amore
che lega, che ampia. Come se…
Accettiamo, contenti, bugie
di fronte a quell’inconoscibile altro,
a quel sé smargiasso e sonnambulo,
alla Notte, prodigio.
Morto tra i vivi, vivo tra i morti,
ognuno incontra solo se stesso
in questo vagare, in questo ambulacro,
in queste dimore, dove
pare possibile sostare.
Viviamo
in una lunga, indefinita, penombra
dove in silenzio, in eterno, tutto lentamente
si dissolve, scompare.
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