Insomma il punto era, per lui, che tutto a questo mondo svanisce e che nella somma dei conti siamo sempre in pari, qualunque sia il nostro agire.
Alfredo aveva chinato il capo, ascoltava poco attento a dire il vero e poi non aveva molta voglia di replicare.
Fuori, oltre la finestra, l’albero si era di nuovo coperto di foglie e un nido era apparso tra i rami. Ancora non era riuscito a vedere a chi appartenesse quella nuova costruzione, ma sapeva che mancava poco a scoprirlo. A stare attenti, poi, si sentiva anche il cane dei vicini giocare sul prato; abbaiava contento al richiamo dei suoi giovani padroni.
“Anche se tutto svanisse io vorrei continuare a stare qui, anzi sono sicuro che continuerò ad essere qui”
L’amico lo aveva guardato stupito.
“Un MacLeod insomma” aveva poi risposto sorridendo.
“Spero di no, solo un fiore invece, o quel miele che stai divorando… buono vero?”
“Sì, sì. In effetti...”
Alfredo aveva lasciato la sedia, il cielo visto da dietro i vetri era quasi finto: solo un enorme foglio azzurro su cui qualcuno aveva spruzzato in basso, a caso, dei colori gentili.
“Credo uscirò ora, vieni con me?”
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