Oggi, ha deciso, uscirà. Non troppo lontano. Diciamo fino al supermercato, senza entrare però, che non si sa mai. Alfredo si prepara, si sbarba, sceglie con cura dall'armadio qualcosa che possa indicare una festa. Sta lì a pensarci parecchio prima di crollare in mutande sulla sedia. In fondo può aspettare ancora, ha tutto a casa. Così prepara un caffè, prende qualche biscotto, osserva il silenzio oltre la finestra.
Le prime settimane sono state divertenti. Alfredo ha riempito la casa di propositi. Nulla era sfuggito all'occhio attento, ogni angolo, ogni fessura, ogni mobile. Tutto era stato accarezzato e rincuorato dal suo sguardo. "Qui faremo questo". "Credo che tu abbia bisogno di una lucidata". "Ma sai che non mi ero mai accorto?" Gli oggetti sembravano rispondergli riflettendo una strana luce. Ironica si sarebbe potuto pensare, forse già sapevano. Sapevano che in fondo a loro importava poco, Sapevano che Alfredo, in quello strano elastico di tempo che sembrava tendersi sempre più, si sarebbe dimenticato
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