11/01/20

Ciao Alfredo

Dove sei stato Alfredo? Dove sei sparito? E come stai? Non so se mi sembri invecchiato o forse, invece, un po' più giovane.  Sarà questa luce che cambia in continuazione; saranno questi spigoli, sul tuo volto inventato, che inseguono i solchi delle rughe.  Sarai tu che sorridi con gli occhi, arricciando, timido, le labbra. Sai, non posso dirti che tu mi sia mancato, sei solo improvvisamente scomparso e io non avevo voglia d'insidiare questo tuo volontario esilio. Sapevo già che saresti tornato se tu lo avessi voluto o che magari saresti rimasto per me solo un ricordo tra altri. Anch'io sono cambiato, mi sa; ma questo non è neanche necessario dirtelo, credo che tu lo veda da solo. A volte ho avuto ancora voglia di tuffarmi tra le tue strade, di osservare la gente con i tuoi occhi, di parlare al mondo. A volte ho anche sognato; sogni brevi, subito dimenticati. Credo di iniziare a capire solo ora quello che allora volevi dirmi, ma già oggi io sono un altro, tu sei un altro.

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