17/01/20

[Alfredo] insonnia

La sveglia suonava alle sette, ma non è stato necessario pigiare sul tasto per silenziarla; Alfredo era già sveglio.
Era successo alle tre circa, lui aveva provato a riaddormentarsi, cambiando più volte posizione, scoprendosi per poi ricoprirsi di nuovo, inseguendo sogni fantastici e incubi che tardavano ad arrivare, ma non c'era proprio riuscito; così si era semplicemente arreso a quello che il suo corpo ordinava e aveva deciso di alzarsi.
Era andato in cucina, tostato due fette di pane, abbondato su quelle con il miele, preparato una calda e lunga tazza di caffè. Quest'ultima l'aveva sorseggiata in piedi vicino alla piccola finestra, con calma, pensando.
"La vita fuori riflette sempre un po' la vita dentro" si era detto "sarà che sono i nostri occhi a vederla, a crearla. Magari, mentre fissiamo qualcosa, è solo il particolare che ci serve in quel momento ad attirare la nostra attenzione e così l'insieme perde di importanza, di significato"
Alfredo aveva chiuso gli occhi sicuro che nel momento in cui avesse deciso di aprirli quelli gli avrebbero svelato qualcosa, magari ciò che, ne era sicuro, ancora fingeva di non vedere. Attendeva, attendeva e contava Alfredo.
Uno, due, tre, quattro... giunse a cento prima di scoprire davanti a se lo stesso muro, lo stesso identico silenzio.

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