Vengo, con la presente, a te, per chiederti formalmente di esentarmi d’urgenzadal comunicare, con te, per telefono (io non posso battere zuccate disperate,contro il primo muro che mi trovo a disposizione, ogni volta, capirai,appena mollo giù il ricevitore):(perché, mia diletta, io non saprò mai separare, stralciandole,le tue parole, a parte, dai tuoi gomiti, dai tuoi alluci,dalle tue natiche, da tutta te): (da tutto me):sola, la tua voce mi nuoce.
Edoardo Sanguineti, Microkosmos
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