"La poesia è scritta da qualcuno che non è lo scrittore a qualcuno che non è il lettore" - Paul Valéry -
11/10/09
Fumetti
Quannu eravamo nichi che ammucciuni si virevano le prime immagini delle fimmine a nura la minchia accuminciava ad acchianari e la mano andava sempre lì per aggiustare i causi. Erano fimmini addisignati chiossai che i giornali costavano e allora non cera vogghia di sprecare ittannuli na strada. Di giornaletti invece se ne trovavano tanti. Soprattutto nella sciara che uno passava e li vireva dietro a qualche pietra e poi li rimetteva allo stesso posto come se fosse stato a casa che di sicuro poi sarebbe passato qualcun altro a fare la stessa cosa. Arristavano tante fantasie nella testa e voglia di sapere chiossai che però cera sempre quello chiù spettu che lui già sapeva tutto.
Cicciu ora è o carciri che lhanno pigghiato ca sava fatto u negoziu dentro a sò casa con lascisc e le piante di droga ma allepoca era quello più vecchio che a quattordici anni ancora faceva la seconda media per colpa di quella matematica buttana che proprio non ci vuleva trasiri na testa. Ciccio ci provava con tutte e comunque a tutte ci rava na tuccata no culu o ne minni che poi lui diceva che scherzava. Ogni giorno quannu finivano le lezioni lui al cancello nisceva dalla tasca una sigaretta e un pacco di pospira di cira e fummannu accuminciava a cuntari. Cerano una cinquantina di metri di terra prima di arrivari alla strada e alla firmata dellautobussu ma a lui ci bastavano per farci tannicchia di scola.
Ciccio ci parlava delle buttane di via delle finanze e delle straniere di Taormina. Di alcune mammine che serano fatte notare e di quelle stuppagghiare dei giornali. E di ognuna lui sapeva qualcosa e delle posizioni e dei trucchi macari. E si incazzava su unu non ci crireva alle sue storie che:
"Iu non ni riciu munzignarie"
"Sì ma Ciccio... ma a tia ti lanu mai sucata?"
"Certo che sì! Da buttana di to o ma'"
E allora accuminciavano i coppa fino a quando non passava lautobbussu almeno che quello cenera solo uno ogni ora e allora fineva tutto.
Fonte immagine (con un bel post, anche): Nuvole Parlanti
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Questi fumetti erano dappertutto, scuola, lavoro, oratorio, eccetera ma non si sapeva mai chi li aveva comperati... Io ne ho letti tanti ma i soldi erano contati, mai e poi mai -dovendo per forza di cosa scegliere - avrei abbandonato i miei fumetti per questi.
RispondiEliminaPerò il ricordo è molto piacevole, anche i disegni non erano male.
Oggi se ne è perso perfino il ricordo, e la spiegazione è così banale che mi vergogno perfino a dirla: dal "Drive in" berlusconiano in avanti, le donnine nude basta accendere la tv per vederne in gran quantità...
(le donnine nude, i travestiti, i transessuali: tutto grazie a Silvio, la Rai mai e poi mai avrebbe fatto questa rivoluzione!)
(alla faccia del '68: il mondo in cui viviamo è figlio piuttosto del 1985 di Canale 5)
Proprio così :-) tra i disegnatori ve ne erano di ottimi e la diffusione era capillare... sul resto concordo ( e taccio )
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