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26/03/09

Le tre grazie

Lucia ciavi locchi belli e parra senza firmarisi mai. E' stata lei la prima che ho conosciuto nel palazzo che a scoprire quali sono le altre famigghie di questa specie di blocco di lego dove vivo credo che ci vorranno anni.
Lei fa la cassiera ma è dietista che me lo ha detto quannu mi visti arritirari con una busta china china di angiove sotto sale che al supermercato cera lofferta e io mi ero fatto la scorta. Non ciarrinisciu purazza a starisi muta: "Ma lei cosa ci fa con tutte queste?" mi spiau. Io però cangiai subito discorso che un po' mi sono vergognato di quella mia spittizza economica e un po' avevo vogghia di parrari.
Lucia abita con altre due ragazze che vengono dalla Puglia come a lei. Emigranti insomma comu menza città del resto.
Le altre due mi piaciunu picca cioè mi piace picca Antonia pecchè il fratello di questa invece è un bravo caruso che mi saluta sempre. Tutte e tre fanno orari diversi e forse è per questo che arrinesciunu a vivere nella stessa casa. Lucia nesci sempri presto e io me ne accorgo che lascia nella scala un profumo gentile che mette allegria. Luca il fratello lo vedo spesso sotto allingresso con i suoi amici che ciciulia e cerca di fare conquiste prima di andare alluniversità o quannu sarritira dalla lezione ma per il resto penso che il tempo se lo passa a casa a studiare. Antonia te ne accorgi che cè pecchè ietta sempri vuci e sinnifutti di tutto e di tutti. A sira parti vistuta comu una buttana con qualche amica strolica come a lei sgommando a tutta velocità dentro machini sempri diverse poi quando sarritira ne matinati per dire al mondo che è ancora viva accumencia a sunari senza sosta il clacson fino a che ci dice la testa. Forse a coca ci fici mali oppure è sulu malarucata ammia comunque la cosa ca mi fici incazzari chiossai fu quando Lucia mi rissi che quella sua amica vutava u milanisi minchiataru. A tutto cè un limite.

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