"La poesia è scritta da qualcuno che non è lo scrittore a qualcuno che non è il lettore" - Paul Valéry -
03/06/08
Angelo Quattro Dita
"E che a me mi piace questa nuova la Castà come apprima mi piaceva Brigitte. La Bardò intendo. Nosacciu se vossignoria la canusci a questa nuova. E' che io me la vedo già misa a priari davanti a mia che mi fa felici mentre io ci spingo la testa che mi veni duro solo a pensarlo e che quasi quasi me la minassi ora che non si siddiassi per quello che dico ma vossignoria no sapi che cosa è la fame di sticchio"
Angelo Quattru Ita non se ne fa problemi di raccontarti le fantasie che ci passano nella testa che lui è fatto così. Sincero come una calata di ciciri nel piatto.
Quando ciaveva ventanni e che il mese dopo si sposava nelle campagne mentre travagghiava ci scuppiau una bummitta tra le mani e da quel momento in poi ci ebbe problemi anche a pisciare. Ma u signuruzzu era stato preciso nelle sue cose e così lui con le due dita della sinistra se la teneva e con le altre due della destra se la scappellava. La sua zita visto che lui travagghio non ne aveva più e che la pensione non arrivava mai aveva pensato bene di farisi inchiri la panza dal suo amico migliore ma alla fine neanche di questo Angelo si era lamentato che lui era un uomo buono. Aveva aspettato e nel frattempo era unchiato anche lui che a viviri tanta birra oggi e domani prima o poi la panza ti spunta.
Angelo ci dava a tutti il vossignoria anche se ormai la settantina laveva passata e una volta sola si era incazzato che per dieci anni il sindaco nuovo che cera stato dopo la guerra ciaveva detto che laiutava a prendere la pensione e poi lui aveva scoperto invece che ci toccava da sempre. Quello là quando lui celaveva detta questa cosa aveva fatto finta di niente. Anzi laveva pigghiato tannicchia po culu davanti a tutti. Ma u signuruzzu ciò che leva a volte dà e così il primo cittadino si era ritrovato la machina che ci era saltata in aria e due gambe di meno da mittirici sangue.
Ora dopo tanti anni ogni tanto niscevano insieme. Uno assittato sopra la carrozzella e laltro che lammuttava con i polsi.
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"ci scuppiau una bummitta tra le mani e da quel momento in poi ci ebbe problemi anche a pisciare.."avevo problemi a capire come mai? forse non intendo quel dialetto? ma poi ho compreso: mica lo aveva addestrato...
RispondiEliminae che la pensione non arrivava mai aveva pensato bene di farisi inchiri la panza dal suo amico migliore... bella filosofia questa.
"..u signuruzzu ciò che leva a volte dà...o forse ciò che dà a volte leva?
"..due gambe di meno da mittirici sangue" bel concetto di disgrazia.
E infine l'ultima frase è finita bene!
Complimenti genio sepolto!
Ciao Dario, lo sai ,vero? che adoro questi tuoi racconti? Molto bello! Sai che mi sembra? Un video, mi sembra, talmente ti fa "vedere" e "sentire" le cose, le persone, i dialoghi..
RispondiEliminaUn saluto..anche dal futuro ;-)..
Frida
...meno male che qui in Lombardia di siciliani ne ho conosciuti tanti...
RispondiElimina(la Lombardia del vecchio e caro Gadda, s'intende)
@ Hanna il "sepolto" :-P è molto contento di ritrovarti, sì sul "signuruzzu" hai ragione ma ad Angelo lui aveva tolto prima di, simbolicamente, dare.
RispondiElimina@ Frida credo che in parte provenga dal mio vecchio amore per i fumetti :-)
un bacio dal presente
@ Giuliano grazie della visita :-) il tuo post mi ha proprio colpito