"La poesia è scritta da qualcuno che non è lo scrittore a qualcuno che non è il lettore" - Paul Valéry -
16/09/07
I sogni di Totò
Sotto la mia casa ce il lotto.
Io ci vado ma solo il martedi a ora di pranzo pecché non ce nessuno e posso parrari con la signora Nunzia.
Mi piaci invintarimi i sogni che ci cuntu però non ce lo dico a lei pecché allora non me li smorfia più e io ci perdo il divertimento.
Nunzia mi ascolta tutta attenta e a volte prende quacche libro pecché lì cè scritto il significato. Quando è così mi fa ripetere pianopiano tutto quello che ci ho detto per capire meglio. Sempre però alla fine lei mi da i numeri e per non farmeli scordare me li scrive in quacche bolletta vecchia.
Ogni tanto capita anche che mi talia e dice:
"Totò mi raccomando giocateli che lattra votta pigghiasti un ambo e ciappizzasti a vincita."
Io calo la testa e ci dico di sì.
Poi la saluto. Infilo la carta nella sacchetta e nesciu per tornare a casa a dormire.
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I sogni amico mio, che vengono interpretati e la realtà deve essere "smurfiata" per percepire qualche piccolo segno dei tempi. Poi però quelli che hanno i numeri se li mettono in tasca e tornano a dormire. Un po' troppo piena di paradossi questa vita.
RispondiEliminaCiao
P.S. Sto via un paio di giorni, non postare troppe belle cose che poi non ho tempo di leggerle :-)
:-) Non sparire che poi mi mancano le tue "pillole" filosofiche
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