30/04/20

[Alfredo] gite

Non ricordava proprio quando fosse successo.
Giuseppe continuava ancora a dare calci al pallone senza averne molta voglia e Luna sorrideva felice al mondo. Alfredo li guardava come si guarda un alba da ubriachi, nel modo in cui si sta in attesa di un domani che non potrebbe essere se non radioso.
Il declivio che li ospitava dava verso un piccolo ruscello e attorno altra gente, non tantissima, godeva dello stesso sole, della stessa pace. Non era necessario comunicarlo e Alfredo ne era sicuro. In aria vagava lieve l'emozione di un giorno di festa.
Ecco se tutto si fosse fermato in quel momento, Alfredo avrebbe potuto dire di essere felice. Ma lui già in quell'istante sapeva che non sarebbe successo. Che non è mai possibile abdicare dalla gloria. Chissà perché gli veniva in mente ora. Forse perché abbiamo solo bisogno di sapere che a volte può succedere, che a volte c'è una perfezione che non ci aspettiamo, che non si ripeterà, che non dipenderà mai dai nostri sforzi. Poi chiudiamo gli occhi da vecchi e sorridiamo.

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