"La poesia è scritta da qualcuno che non è lo scrittore a qualcuno che non è il lettore" - Paul Valéry -
15/07/18
[Alfredo] Mare
Tutte le volte che Alfredo decideva di morire si preparava con cura. Si svegliava al fresco della notte che stava per finire e metteva sul fuoco la moka per la sua tazza di caffè. In quelle occasioni non attendeva che il liquido colmasse il contenitore, ma preferiva riempire la tazza in modo che la scossa del calore e del profumo gli ricordasse la vita. Attendeva, nel frattempo, che il bagno si riempisse di vapore e lì, con cura, ripassava la vecchia lama sul volto quasi ingrigito. A togliere ombra. A ridare luce.
Indossava per queste occasioni Alfredo i vestiti più nuovi o poco utilizzati e con questi si osservava bene allo specchio in cerca di qualche piccola piega che falsasse il risultato, l’apparenza.
Dopo averlo fatto, usciva. Si dirigeva verso il porto a salutare il mare. Nel tragitto ripensava, il più delle volte, a quanto fosse buffo quello strano credere che vedeva nel viso, nei gesti, delle persone che incontrava. E rifletteva sul fatto che anche lui, un tempo…
Tutte le volte che Alfredo decideva di morire rientrava tardi, un po’ accaldato, verso casa.
Fonte immagine: Louis Maniquet,