04/02/17

[eds] Soldatini


A luna ancora non ni vuleva sapiri di irasinni a dormiri e arristava appinnuta no cielu come alla stella cometa nello sfondo del presepe.
Carmelo Cicculata a taliava assittatu  no pisolu della chiesa. Cera friddu ma lui era coperto bene che sava accattatu un giubbotto di quelli che uno ci può andare anche al polo nord. Era entrato nel negozio e ciaveva detto: "Questo" che per lui non era un problema di soddi.
"Ah! Si cà!"
Carmelo si furiau che quella voce la conosceva.
"E unni ava stari? Era qua lappuntamento. Ciccio non è cuttia?"
Turi iamma di lignu ci fici di no con la testa prima daccuminciari a scatarrari nterra comu su avissi u focu nei polmoni. Era fattu siccu. "Sarà unni sammucciaiu" pensò Carmelo e nella testa ci passanu le scene di quellultimo mese. Era stata come a una condanna. Peggio do carciri.
"U sai ca non putemu stari fora tanto" ci disse allamico.
"Certo co sacciu!" rispunniu Turi che sembrava essersi ripreso anche se la faccia era russa russa.
"I documenti cillai?" continuò Carmelo.
"Frischi frischi" rispose quello e si misi la mano nella sacchetta del cappotto comu a essiri sicuro che cerano veramente.
Carmelo si susiu e saddumau una sigaretta.
"Chi facemu?" spiau.
"Aspittamu" disse con calma Turi che nel frattempo sera spostato che a lui dava fastidio il fumo.
"Sì ma su non spunta?"
"Altri dieci minuti. Arriva non ti preoccupari"
Cera poca gente in giro. Carmelo si sinteva nivvusu. Taliava a destra e a manca e fumava come a un condannato a morte. Stava per parrari di novu quannu di luntanu u visti. Ciccio u bummularu li salutava con il braccio alzato per farsi vedere. Pareva un bambolotto. Tutto panza che la testa quasi spareva  e poi iammitti e razza di un picciriddu. Turi lo guardava sorridendo:
"Visto ca e cà? E' sempri u stissu" ci scappau dalla ucca.
"Sì sempri u stissu" ripetè Carmelo.
Quando furono vicini si abbracciarono ma senza perdere tempo che era pericoloso e non era il momento di cuntarisi le ultime novità. Turi distribuì i documenti e i soddi spiegò quello che cera da fare.
"Allora deciso. Iu pigghiu lautobus, tu Carmelo invece vai alla stazione e ti fai il biglietto con tante tappe però che è più sicuro del treno diretto"
"E iu?" domandò Ciccio con la sua vocina di signorina di cresima.
"Tu pigghi la machina. E' posteggiata qua vicino. Anzi prima ci accompagni accussi parramu di dopo"
"Ma picchi iu? U sai camaddummisciu facili a viaggiare"
"E' proprio per questo fissa! Su ti scanti non corri e non fai minchiati mentre guidi" spiego ridendo Turi.
Erano misi a cerchio come a fare il girotondo. Il primo proiettile ne pigghiau dui di loro na panza facendo un puttuso che ci poteva passare una mano. Gli altri non si capiù unni trasenu che erano troppi.
Tre gruppi di carusazzi li avevano circondati senza farsi vedere. Sparavano a coppia. Uno con la mitraglietta e uno con la pistola. Carmelo crollò a terra subito ma prima riuscì a vederla tutta la scena dalla vetrina che ciaveva di fronte. Sembrava come quannu era nicu che giocava con i soldatini di prastica che si trovavano nelle bustine dal giornalaio. Ricordava bene. I mitteva supra a tavola e organizzava guerre e agguati fino a quando non arristava chiu nuddu vivo e tutti erano a panza allaria.
Fu una questione veloce comunque. I sò occhi cercavano ancora la luna quannu arrivau lultimo colpo na nesta. Poi turnau a notti.


EDS - in fuga:

-  Fino al Connemara di Hombre
- Gigliola cara di Hombre
- Attraverso le barricate di Lillina
- La rosa di Lillina
Nuvole di Lillina
- Come se di La Donna Camèl

7 commenti:

  1. Turi iamma di lignu caccumincia a scatarrari è il mio preferito.
    Lessico potente, mica come i' fiorentino.

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    1. Turi ringrazia :) ma ancora ricordo bene i Giancattivi e un altro vecchio comico ora di plastica :P

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    1. hahhahaha Dario Hombre è vecchio sicuro tu ancora no ahhahahaha

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    2. hombre chi? parra chiù forti ca sto addiventannu puri surdu

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